Il progetto prevede un intervento di ristrutturazione che coinvolge il piano interrato e i volumi sottotetto al fine di dotare il teatro di spazi prova e ospitalità idonei per un programma di "residenzialità artistica" tipica delle produzioni ad oggi svolte nel complesso. In dettaglio, al piano interrato, gli infissi presenti saranno tutti revisionati, opportunamente riverniciati e dotati di vetro di tipo antinfortunio, di tipologia simile o uguale all’esistente nelle specchiature parzialmente ristrutturate e/o nel caso, nelle specchiature completamente ristrutturate, sostituito con tipologia caratterizzata dalle prestazioni di isolamento acustico e termico. Si interverrà nella stabilizzatura degli intonaci interni, soggetti ad intrusione di umidità e acqua e alla pulizia delle superfici con ripristino delle parti mancanti. I piani di calpestio attuali in gres rosso saranno coperti con pavimento flottante in legno massello, analogo al piano scenico, per facilitare la formazione di allestimento provvisorio di prova e premontaggio delle macchine teatrali che saranno usate in scena. Saranno ristrutturati e realizzati i servizi igienici per il pubblico e per lo spettacolo, restaurando tutte le linee dei fluidi, adduzione e scarico, compreso,laddove necessiti, i collegamenti alla fognatura comunale. I volumi del sottotetto, saranno resi accessibili per ospitalità e locali di concentrazione e sosta da parte degli artisti ospitati nel Teatro. Saranno collegati tramite una scala, realizzata in ferro/legno che si formerà nel vano scala esistente in entrambi i lati, a prolungamento di quella esistente tra piano interrato e piano terra. ll solaio di sbarco esistente ha già caratteristiche portanti ed attualmente è finito in getto di cemento sopra il quale sarà appoggiato un pavimento flottante in massello di legno in analogia a quelli realizzati nei gli altri paini. Le divisioni interne degli ambienti saranno realizzate con sistemi prefabbricati tipo cartongesso, mentre i perimetri e le aree esposte all'esterno, pareti perimetrali di accesso al lastrico solare, saranno composte in muratura doppia tipo laterizio alleggerito, poroton. Completa l'intervento la realizzazione, sul lato rivolto verso l'interno del corpo di fabbrica, nel solaio di copertura, di aperture con tamponamento di lucernari apribili ai fini di conferire agli ambienti sottotetti un idoneo livello di rapporto aereo illuminante.
Completano il progetto le opere impiantistiche con l'incremento della dotazione meccanica impiantistica per il trattamento caldo/freddo, la realizzazione di linee di adduzione e scarico dei fluidi e l'incremento dell'impianto elettrico con la realizzazione dei nuovi locali. I lavori sono in larga parte finanziati da un contributo di Fondazione Cariplo.
L’approfondimento delle notizie storiche sono state ricercate presso l’archivio storico, sito all’interno del Castello Sforzesco, Fondo Ornato Fabbriche, si trovano i documenti provenienti dai comuni limitrofi a Milano, separati da esso prima del 1923. Nella trasmissione dei documenti tra amministrazioni, all’atto dell’accorpamento, viene trasmessa da Affori una planimetria su cui appare la prima consistenza del nucleo ospedaliero. La licenza edilizia del 1922 con la quale e data l’autorizzazione a costruire il nucleo ospedaliero psichiatrico denominato Villa Fiorita, anni 1923 (Affori) e 1927 (Milano) desunta dal fascicolo documentale depositato in Fondo Ornato Fabbriche 2° serie cartella 7/144777. Dalle documentazioni suddette risulta un fabbricato isolato adibito a cucina e mensa a servizio dell'ospedale psichiatrico con una SL totale di 820 mq, articolato su due piani di pari metratura: il piano seminterrato, ad uso dispensa e il piano terra per lavorazioni, con un corpo centrale in doppio volume. È costituito da tre corpi affiancati: due laterali, destinati ai servizi, ed uno centrale. Quello centrale sarà poi demolito e ricostruito negli anni '50. Il piano di calpestio dell’edificio è situato ad una quota di +0.75 m, raggiungibile mediante gradini presenti su tre dei quattro lati mentre il piano interrato è posto alla quota di- 2.70m. Con la ristrutturazione e ampliamento successivo nel dopoguerra anni ‘50 l’edificio viene modificato sostanzialmente nella parte sopratterra, integrando alla struttura primitiva in muratura parti in cemento armato e modificando il sistema di copertura: copertura a falde con altezza di gronda di 6.15 m a copertura dei due corpi laterali, copertura a shed con una altezza totale esterna di 8 m ed una altezza interna di 4.88 m sul corpo centrale. L'ingresso viene protetto da una pensilina in cemento armato. Le aree sotterranee rimangano sostanzialmente inalterate, e presentano tuttora un sistema costruttivo a laterizio pieno su cui è stato posto un intonaco civile corrente. L'edificio cadde in disuso in seguito alla chiusura e riconversione dell’ospedale, e quindi utilizzato come magazzino e deposito fino al primo decennio del Duemila. Nel 2008 viene attuato un integrale intervento di ristrutturazione volto alla rifunzionalizzazione dello stabile per la realizzazione di un teatro. Furono pertanto convertiti questi spazi in luoghi capaci di ospitare una poliedricità di attività, legate allo spettacolo musicale e teatrale. Nella specificità degli interventi legati all'utilizzo spettacolare, fu realizzata una pavimentazione con appoggio non vincolato di tipo flottante in legno sia nella sala centrale, che nelle ale laterali, installate attrezzature sceniche per il sostegno di componenti scenografiche ed illuminotecniche, collocata una gradonata prefabbricata in ferro e legno per lo stazionamento del pubblico.
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