La Corte Ospitale è un centro teatrale attento alla drammaturgia contemporanea e ai nuovi linguaggi della scena, con uno sguardo rivolto in particolare alle giovani compagnie e l’obiettivo di favorire il ricambio generazionale. Accanto agli artisti, La Corte Ospitale rivolge la propria attenzione anche al pubblico e al territorio che la circonda, indagando nuovi processi di relazione tra artisti e comunità. L'Associazione ha sede a Rubiera, in provincia di Reggio Emilia, all'interno di un complesso monumentale del XVI secolo adibito nel 2000 a polo culturale del Comune. All'interno della Corte Ospitale, un tempo luogo di cura e ristoro per i pellegrini in viaggio verso Roma, si trovano quattro sale prove, una foresteria di circa settanta posti letto e una cucina attrezzata oggi destinati ai pellegrini della cultura, gli artisti.
La Corte Ospitale è un’impresa di produzione teatrale riconosciuta dal Mibact (art. 13 comma 3 -impresa di produzione di teatro di innovazione nell’ambito della sperimentazione- DM 27 luglio 2017) e dalla Regione Emilia-Romagna (LR 13/99 attività di produzione e distribuzione). Dal 2018 diventa Centro di Residenza dell’Emilia-Romagna (art. 43 del D.M. del 17 luglio 2017).
MISSION: La Corte Ospitale è uno spazio aperto e abitato che vuole essere un generatore di processi creativi e culturali, sia per gli artisti che produce e ospita in residenza, sia per il territorio che la circonda. Per gli artisti siamo un luogo protetto, una casa-fucina creativa e libera in cui creare, sperimentare e scambiare. Con un’attenzione specifica alla drammaturgia contemporanea e ai nuovi linguaggi della scena, siamo punto di riferimento per le giovani compagnie di cui accompagniamo e sosteniamo i processi creativi, nell’ottica di scoprire nuovi talenti e favorire il ricambio generazionale. Per la comunità vogliamo essere un luogo aperto, contemporaneamente protetto e sfidante, dove aggregarsi, riconoscersi e confrontarsi. Crediamo che l’intreccio tra artisti e territorio possa essere nutriente per entrambi, in un’ottica di incontro e scambio reciproco.
Descrizione dell'intervento
IO ESCO
a cura di Babilonia Teatri
opere di Babilonia Teatri, Daniele Costa - videomaker, Fabio Orioli - illustratore, Nadia Pillon – illustratrice, Elisa Pregnolato – fotografa, Nadia Pillon – illustratrice, Jonel Zonato
performer Olga Bercini
accompagnamento critico Fabio Acca
direzione dell’allestimento Luca Scotton
produzione Babilonia Teatri e La Corte Ospitale
con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo, MiC, Regione Emilia-Romagna
in collaborazione con Fondazione TRG
Il processo di attraversamento della città di Torino e il percorso di ascolto degli adolescenti è avvenuto anche grazie agli sguardi di Silvia Ferrari (facilitatrice), Stefano Masotti (psicoterapeuta) e Marco Pesce (architetto)
IO ESCO è una performance da attraversare.
Un allestimento da abitare.
Un filo drammaturgico che mette in dialogo le opere di una fotografa, un’illustratrice, un videomaker, un sound designer, un illustratore e una compagnia teatrale.
Un formato ibrido, anfibio, in grado di abitare spazi non convenzionali.
Cos'è casa per una ragazza e un ragazzo oggi?
Non esiste una risposta univoca.
Ognuno ha la sua. Intima e privata.
Dove un ragazzo e una ragazza si sente a casa all'interno della sua città?
In quali luoghi?
Quali sono i luoghi che frequenta?
Cosa cerca?
IO ESCO traccia all'interno della città una mappa che non tiene conto di logiche di viabilità, di coefficienti di edificabilità, né delle percentuali di polveri sottili presenti nell’aria.
Una mappa emotiva che racconta quando la città accoglie. Quando respinge.
IO ESCO pone i nostri passi a fianco a quelli di un gruppo di ragazze e ragazzi per registrare il ritmo delle loro suole, dove si fermano, dove accelerano, dove si fermano, dove saltano e dove è possibile togliere le scarpe per indossare un paio di ciabatte.
Con IO ESCO, vincitore di ART WAVES Fase II, prosegue la ricerca di Babilonia Teatri sul tema della casa, avviata con nel 2021 con PIETRE NERE, progetto sostenuto da Fondazione Compagnia di San Paolo attraverso ART WAVES Fase I.
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