L’edizione 2023 di Festival d'Autunno dell'Associazione Donne in Arte omaggia tre donne – simbolo della musica italiana: Loredana Bertè, Patty Pravo e Carmen Consoli. Celebra la musica internazionale grazie alla presenza di Gonzalo Rubalcaba, tra i più importanti pianisti Jazz al mondo, che si esibirà a Catanzaro in prima nazionale, all’indomani dell’apertura del tour internazionale in Francia e a Remo Anzovino, considerato uno dei più originali e innovativi compositori in circolazione. Le produzioni e coproduzioni del Festival d’autunno sono dedicate alla valorizzazione dell’identità calabrese miscelando la nostra musica tradizionale con i suoni del Mediterraneo (Eastbound) o con la musica popolare irlandese (Taranta Celtica) e alle celebrazioni degli 80 anni della nascita di Lucio Battisti (con il concerto di Gianmarco Carroccia) e della pubblicazione del Piccolo principe affidata a tre ambasciatori della Calabria – Francesco Colella, Alessandro Meacci e Fulvio Calderoli e a una riflessione sull’attualità, con la rilettura di Medea di Anna Maria De Luca, che è un atto d’accusa contro il femminicidio.
Ci saranno anche appuntamenti con la danza con la giovane compagnia siciliana Ocram e un gradito ritorno per il Festival con il Balletto del Sud, con una produzione originale in prima nazionale.
Infine tre grandi eventi per la prima volta in Calabria, all’insegna del divertimento. Si tratta: della magia di Machine du cirque, physical theatre dell’omonima compagnia canadese, reduce dai sold out nei più importanti teatri del Mondo; della comicità irresistibile di Maurizio Battista e dell’attesissima reunion di Elio e le storie tese con un travolgente concerto con canzoni, monologhi, scherzi musicali, performance strumentali virtuosistiche e sciagurate, come è nello stile mitico e identitario del gruppo.
Sceneggiatori, coreografi, registi, arrangiatori e compositori, attori e musicisti di spiccato talento, noti e meno noti, confluiscono in un cartellone di grande respiro che va oltre la logica spettacolistica, per aiutare lo spettatore a uscire dall’isolamento (causato dalla pandemia) e a immergersi nel bello senza confini. Il tutto grazie ai linguaggi delle varie arti e alla loro evoluzione nei secoli – tuttora in corso – come indicano gli adattamenti e le trascrizioni di musiche, testi e coreografie che, insieme agli inediti, caratterizzano il corposo programma.
La XIX edizione del Festival d’autunno, grazie a una molteplicità di eventi diversi tra loro, racconta un viaggio senza confini, usando la musica come fil rouge: si va dalla cultura argentina alla storia del melodramma; dagli albori della cinematografia, alla commedia italiana portata in scena da Christian De Sica. E poi alcuni simboli musicali del XX secolo: gli Spandau ballet (Tony Hadley 40th anniversary), la musica popolare, quella d’autore italiana, fino ad arrivare ai linguaggi innovativi contemporanei dei nuovi compositori, arrangiatori, coreografi.
Tre sono le produzioni-simbolo di questa edizione, presentate in prima nazionale: Attraverso l’universo. Viaggio nel tempo; Da Mozart ai Pink Floyd; Fordlandia.
Un viaggio a ritroso nel tempo, il primo, che con musica appositamente creata miscelando quella tradizionale con l’elettronica , parole e passi di danza, ripercorre istanti della nostra storia. Il secondo è un itinerario nella musica degli ultimi tre secoli attraverso stili e generi diversi gli uni dagli altri: dalle trascrizioni più “virtuosistiche” di Liszt, all’Opera da tre soldi di Brecht, dal rock dei Pink Floyd e dei Queen alle melodie italiane.
Un percorso riparatore pieno di speranza e di pace, è infine il balletto Fordlandia, con la mitica Lucia Lacarra, una delle più importanti ballerine al mondo, che insieme a Matthew Goldwing, immersa nella musica e nelle immagini a tutto schermo, proietta lo spettatore in un viaggio tra realtà e sogno.
Il tutto senza tralasciare due impegni che il Festival assume ormai da anni. Il primo riguarda la valorizzazione di location storiche spesso poco conosciute, incastonate in borghi dove il tempo sembra essersi fermato. Dopo quelle del centro storico di Catanzaro – anche quest’anno “palcoscenico” della rassegna – abbiamo deciso di utilizzare come suggestiva ambientazione di alcuni spettacoli la Grangia di Sant’Anna di Montauro, risalente all’anno Mille; lo straordinario palazzo baronale dei Marchesi di Francia a Santa Caterina dello Jonio; il parco archeologico urbano “Gianmartino” di Tiriolo che custodisce meravigliose testimonianze risalenti al III secolo a.C.. La seconda mission è quella di sostenere i giovani artisti locali. Lo abbiamo sempre fatto e, anche quest’anno, garantiremo a cantanti, musicisti, band emergenti di farsi conoscere dal grande pubblico grazie al talent “Next generation”.
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