Nato negli anni Venti del secolo scorso e fondato nel 1945, da sempre coro a voci maschili, il Coro Polifonico/Italian male choir ha tenuto concerti in tutto il mondo: dal Canada alla Russia, dagli Stati Uniti alla Mongolia, dalla Cina alle Filippine, dall’Argentina al Brasile e a quasi tutti i paesi europei. Custode della tradizione musicale friulana, il coro collabora con diverse orchestre per particolari progetti sinfonico-corali e registra per la Rai e altre emittenti italiane e straniere. Di particolare interesse la collaborazione con I virtuosi italiani per la produzione dei ‘Canti rocciosi’ di Giovanni Sollima, pièce presentata anche nella versione per quartetto d’archi e fisarmonica di Daniele Zanettovich, e con l’Orchestra filarmonica di Udine per il Requiem in Re minore di Luigi Cherubini. Della sua storia e del suo ‘far coro’ si è interessata una major romana che ha realizzato la docufiction ‘Là dove senti cantare…fermati’ trasmessa su Rai tre e sulle televisioni pubbliche e private di diversi paesi europei.
il Coro Polifonico di Ruda/Italian male choir – che ha pubblicato tredici cd tra cui ‘Perle’, excursus nella musica romantica e del primo Novecento, Ricuardi un timp, antologia di canti tradizionali friulani e Riflessi interamente dedicato alla polifonia contemporanea – è attivo anche nel campo dell’editoria con la pubblicazione di musiche di autori del Friuli Venezia Giulia del Settecento e Ottocento e della collana ‘Gli organi storici delle diocesi del Friuli Venezia Giulia’ della quale sono già stati pubblicati i volumi relativi a Trieste, Gorizia, il primo volume relativo all’arcidiocesi di Udine e due volumi relativi alla diocesi di Concordia-Pordenone. Il coro collabora con artisti pop, rock e folk italiani e stranieri (Remo Anzovino, Giuseppe Battiston, Piero Sidoti, i Trigeminus e Kati Garbi) ricevendo per la sua ininterrotta attività i premi Nonino Risit d’aur, Moret d’aur, Croce di Malta ed Epifania. Il coro è stato il protagonista della colonna sonora del film ‘Resina’ di Renzo Carbonera, finalista dei Globi d’oro 2019.
Dal 2003 il coro è diretto da Fabiana Noro con la quale ha intrapreso lo studio del grande repertorio romantico e contemporaneo partecipando anche ai più importanti concorsi corali a livello mondiale. Con la sua direzione il Polifonico in questi anni ha vinto 41 primi premi esibendosi nelle più prestigiose sale da concerto del mondo ed è stato giudicato da giurie internazionali composte da musicisti europei, americani e asiatici. In particolare il coro ha primeggiato ai concorsi di Vienna, Arezzo, Vittorio Veneto, Tallin, Linz, Graz, Malaga, Gorizia, Derry, Lloret de Mar, Cork, Shaoxing, Matera e Fabiana Noro è stata premiata come miglior direttore dei concorsi a Vienna, Malaga e Lloret de Mar. Nel 2020 il Polifonico ha vinto tre primi premi al Concorso corale internazionale di Rimini e due primi premi al concorso ‘Leonardo da Vinci’ di Firenze (2021) entrambi svoltosi da remoto a causa della pandemia.
Descrizione dell'intervento
Il Coro Polifonico ha proseguito la registrazione e l'esecuzione del secondo quadro di "Genesi" la composizione di Renato Miani, commissionata dal coro stesso, dedicata alle città Unesco. Dopo Aquileia la storia si evolve con l'Historia Langobardorum di Paolo Diacono, dedicata a Cividale che diverrà il primo ducato longobardo in Italia e poi, grazie ai Patriarchi, risplenderà dal punto di vista culturale. Gli anni del dominio longobardo rivivono non solo grazie ai monumenti ma anche alle importanti testimonianze storiche, prima fra tutte quelle di Paolo Diacono, che non solo non le riconosce il supremo sacrificio di essersi concessa la re nemico con la speranza di salvare la sua gente ma addirittura la denigra e ne disprezza la figura considerata immporale. La successiva epoca dei Patriarchi, trasferitisi da Aquileia a Cividale, porta nuova vita alla città e portarono a Cividale dei protagonisti della storia letteraria e culturare del tempo come il celebre Walter von der Vogelweide, ineguagliato cantore di incontri d’amore ma anche acuto interprete delle vicende politiche. In Genesi viene musicato il celebre Spruch cantato dal Minnesanger, con un linguaggio che riveste di contemporaneità antiche atmosfere medioevali. Il quadro dedicato a Cividale si apre con una vivida rappresentazione dei fatti di sangue avvenuti a seguito dell'assalto degli Avarim caratterizzata da una scrittura quasi teatrale in cui le voci corali vengono utilizzate prevalentemente in chiave attorialle mentre il sostegno strumentale sottolinea il momento drammatico. Con questa progetto il Polifonico vuole evidenziare attraverso la musica il legame continuo tra passato e presente per la rinascita culturale del futuro.
Grazie alle erogazioni si sono potute organizzare delle trasferte nel mese di luglio e per concerti in Veneto ed in Lombardia.
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