L'area di concessione riguarda i settori meridionale e occidentale della piazza del foro della città romana di Carsulae. In particolare di tratta: - dei resti della Domus dei Mosaici la quale ha una superficie di oltre 1000 mq con parti delle decorazioni musive pavimentali ancora conservate; - degli edifici del lato ovest dove si trovano i resti su podio del tempio principale della città (forse il capitolium) databile ad epoca medio-repubblicana, un secondo edificio sempre su podio addossato al primo identificabile con un secondo tempio di epoca probabilmente primo-imperiale, di un piccolo sacello inserito in un'area aperta lastricata e di un quarto edificio ancora in buona parte interrato forse da identificarsi con delle terme; - almeno tre ambienti che chiudono verso ovest il lato lungo settentrionale della piazza di cui due recentemente riportati alla luce e il terzo ancora da scavare. Tra l'ultimo e il penultimo ambiente è stata inoltre identificata una strada di accesso pedonale al foro di cui si conserva quasi esclusivamente il piano di posa dei basoli e la canaletta per la raccolta e il deflusso delle acque piovane.
Tutte le strutture descritte fanno parte del tessuto urbanistico della città di Carsulae e vengono utilizzate almeno fino alla fine del IV secolo quando, con l'abbandono della città, vengono in buona parte demolite per recuperare materiale da costruzione nel corso dell'epoca medievale.
Attualmente è completamente a vista il podio del capitolium con i resti delle murature perimetrali della cella, la pavimentazione interna e quella estrena del pronao oltre ad una calcara altomedievale costruita dopo l'abbandono all'interno dell'edificio. Al fine di poter garantire messa in sicurezza e la fruizione del bene in oggetto da parte dei visitatori dell'Area Archeologica, è necessario procedere con il restauro e il consolidamento delle strutture e la loro sistemazione esterna. A tal fine si prevede di eseguite operazioni di consolidamento adesivo degli elementi mobili e delle fratture, con malte premiscelate idrauliche, prive di contenuti salini e con elevate prestazioni meccaniche. Le operazioni di stuccatura e riprese delle stilature delle murature verranno eseguite imitando le malte originali, sia per composizione che per aspetto. Contestualmente si provvederà ad eventuali rimozioni delle vecchie stuccature e/o bauletti inidonei a causa della loro perdita di coesione e struttura fisica e al loro ripristino con materiali e tecniche affini agli elementi originali. Si prevede anche la ricostruzione di porzioni di paramenti murari mancanti, necessari alla continuità architettonica e statica degli alzati archeologici. Infine verranno eseguite le coperture in malta delle murature con fine protettivo e conservativo delle strutture stesse.
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