ll progetto, che si basa su una collaborazione scientifica fra il Conservatorio “Benedetto Marcello” di Venezia e l’Università Ca’ Foscari Venezia avviata nel 2021, si pone come fine la conservazione, lo studio e la valorizzazione di documenti d'archivio di interesse musicologico (manoscritti e testi a stampa) del Conservatorio veneziano danneggiati durante l'Acqua Granda del novembre 2019. L’attività consiste nella digitalizzazione e nella pubblicazione, tramite piattaforme online (in primis Internet Culturale), dei documenti danneggiati, e prevede inoltre un restauro digitale dei manoscritti di maggior interesse e un accurato studio dei materiali (supporti, pigmenti, inchiostri, ecc.) e delle loro condizioni di conservazione, tramite tecniche di indagine non invasive quali l'imaging multispettrale.
La Biblioteca del Conservatorio “Benedetto Marcello” di Venezia è un luogo di studio e di ricerca. Oltre a svolgere il suo ruolo di struttura del Conservatorio, funzionale alla didattica e alla realizzazione dei progetti musicali e scientifici dell’istituto, incoraggia la riscoperta e la valorizzazione dei materiali musicali in essa conservati, promuovendo nuove esecuzioni e la conoscenza di un sempre più vasto repertorio musicale. Lo scopo è promuovere la diffusione e lo studio del ricco e preziosissimo patrimonio storico attraverso una sistematica opera di catalogazione e digitalizzazione. Il Conservatorio “Benedetto Marcello” venne fondato, col nome di «Liceo e Società Musicale Benedetto Marcello», nel 1876. Lo statuto prevedeva, oltre all’attività didattica e concertistica, la creazione di una biblioteca. Il nucleo originale si costituì grazie alle donazioni dei soci fondatori del Liceo, esponenti in gran parte della borghesia e dell’aristocrazia veneziana. Il patrimonio venne riordinato in varie raccolte o fondi, a seconda della loro provenienza o della data di ingresso in biblioteca, e venne continuamente arricchito da nuove acquisizioni e lasciti. Tra le più importanti collezioni si segnalano il «Fondo Giustiniani», che conserva una raccolta di musiche manoscritte e a stampa appartenute alla famiglia Giustiniani delle Zattere, il «Fondo Correr», solo in deposito presso il Conservatorio , che contiene l’archivio musicale dell’Ospedale della Pietà, e il «Fondo Torrefranca», ovvero la biblioteca privata del famoso musicologo Fausto Torrefranca, che raccoglie non solo manoscritti di gran valore e stampe antiche musicali ma anche un numero cospicuo di volumi di letteratura musicologica. Nella biblioteca del Conservatorio sono dunque custoditi preziosi manoscritti, come quello dell’aria Sovvente il sole di Antonio Vivaldi, unico autografo del compositore presente in città, quello di una delle rarissime copie del Lamento di Arianna di Claudio Monteverdi contenuto nel bellissimo codice, di origine romana, intitolato Grilanda musicale di arie di diversi eccellentissimi autori, e ancora gli autografi della doppia versione del celebre brano di Franz Liszt La lugubre gondola. Anche la collezione delle stampe antiche conserva importanti volumi, tra i quali una nutrita serie di cinquecentine (trattati teorici e raccolte di frottole e madrigali) e l’unicum della prima edizione delle Sonate op. 1 di Vivaldi, pubblicata a Venezia da Giuseppe Sala nel 1705. Meritano infine una breve illustrazione alcune riscoperte effettuate recentemente, grazie a un lavoro di riqualificazione della biblioteca avviato all’inizio del 2021, che ha permesso di riportare alla luce un numero cospicuo di manoscritti. Tra questi è stato possibile identificare un numero considerevole di autografi di Baldassarre Galuppi (80 circa) e del celebre contrabbassista Domenico Dragonetti (150 circa). Il suo ricco patrimonio documentale assomma a oltre 60.000 volumi.
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