Immagini di Restauro conservativo di due libri a stampa (1587), un libro manoscritto (sec. XV) e un documento membranaceo (sec. XV)
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Immagini di Testi a stampa e manoscritti sec. XV e XVI
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Immagini di Restauro conservativo di due libri a stampa (1587), un libro manoscritto (sec. XV) e un documento membranaceo (sec. XV)
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Immagini di Restauro conservativo di due libri a stampa (1587), un libro manoscritto (sec. XV) e un documento membranaceo (sec. XV)
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Immagini di Testi a stampa e manoscritti sec. XV e XVI
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La Biblioteca Civica custodisce presso la sezione locale libri rari e di pregio, in gran parte appartenenti al lascito del conte Alfonso di Porcia e Brugnera, che nel 1932 lasciò al Comune di Pordenone una consistente parte della sua biblioteca privata. Il prezioso lascito, è costituito da circa 6.500 volumi ed opuscoli, oltre a numerose carte geografiche e stampe. A questo, si aggiungono i fondi speciali e l'Archivio antico del Comune, che conserva la documentazione compresa fra il 14. secolo e il 1805.
Una recente ricognizione effettuata per valutare lo stato di conservazione della raccolta, ha evidenziato la necessità e l’urgenza di un intervento di restauro per alcuni di essi, ed in particolare, sono stati individuati: un testamento conservato in rotolo, datato 1466. Il documento si presenta arrotolato e irrigidito; si prevede, previo intervento di reidratazione, di distendere il foglio, effettuare le necessarie operazioni di restauro, quindi inserirlo in una cartella di conservazione. Regularum utriusque iuris tam civilis quam pontificii, quae a clarissimis iurisconsultis varie conscriptae… Lugduni : apud Stephanum Michaelem, 1587 I due volumi in folio delle Regularum, stampati a Lione nel 1587, appartengono al nucleo librario antico della Biblioteca Civica. L’intervento conservativo si prefigge una duplice finalità, l’interruzione dei fenomeni di degrado delle due unità librarie e il completo rifacimento della rilegatura, con il distacco dai piatti delle coperte delle pergamene manoscritte che li ricoprono e il loro recupero.
Catastico delle rendite della chiesa di San Marco (1415-1494) è il documento che presenta lo stato di conservazione più compromesso. con la coperta in pelle totalmente originale, ma pesantemente ammalorata da lacune e consunzione e danni al materiale cartaceo dovuti a sostanze acquose.

Il restauro sarà affidato ad uno studio specializzato nel restauro cartaceo e membranaceo. Per tutti i documenti il restauro proposto è di tipo conservativo e non dettato da fini estetici e per quanto possibile si cercherà di mantenere la struttura e i materiali originali. Si tratta di documenti preziosi sia per la storia della comunità locale sia per l’interesse che possono assumere se inseriti in un contesto più ampio di studio. 

Documento membranaceo - anno 1466

La Biblioteca Civica conserva la serie completa delle pergamene antiche, un tempo custodite presso la sede municipale: si tratta delle pergamene di carattere pubblico redatte a partire dal Trecento, sino alla caduta della Repubblica di Venezia. Insieme al prevalente gruppo di documenti di carattere pubblico, si conservano atti di carattere privato (successioni, vendite, testamenti), di ignota provenienza, tra cui il documento che si intende sottoporre a restauro. Si tratta di un testamento conservato in rotolo redatto dal notaio Iacobus Frasculini ‘portusnaonensis publicus imperiali auctoritate notarius’ del 1466.

 Regularum utriusque iuris tam civilis quam pontificii, quae a clarissimis iurisconsultis varie conscriptae… Lugduni : apud Stephanum Michaelem, 1587

I due volumi in folio delle Regularum, stampati a Lione nel 1587, appartengono al nucleo librario antico della Biblioteca Civica. Lo stato di conservazione è discreto, ma la vera particolarità consiste nella loro rilegatura, realizzata –probabilmente in una data successiva all’edizione- con fogli erratici di un codice latino pergamenaceo in gotica rotunda con capilettera miniati, forse un lezionario della fine del XIV secolo, o degli inizi del successivo.

 Catastico delle rendite della chiesa di San Marco (1415-1494)

La serie dei libri contabili della chiesa di San Marco e di altre chiese di Pordenone è un fondo documentale aggregato all’archivio comunale antico: il Consiglio cittadino aveva infatti forza di giuspatronato sulle chiese e ogni decisione sulla loro gestione contabile passava attraverso il vaglio del laico consesso. Il podestà conservava inoltre  la chiave delle sacre reliquie e interveniva alle funzioni religiose mantenendo il diritto ad uno scranno riservato. Il manoscritto è, a buon diritto, uno dei documenti più preziosi dell’archivio antico, nel novero delle fonti più antiche della storia della città.

 

 


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