Palazzo Martinengo Colleoni è un edificio di epoca barocca, riedificato e ristrutturato fra la prima e la seconda metà del settecento. La tipologia di pianta si ispira allo schema generale del palazzo italiano e alle sue più diffuse varianti. L'impianto classico, tipico del palazzo bresciano di età tardo-barocca, è quì costituito da soli tre corpi di fabbrica connessi da un porticato con mezze colonne toscane che racchiude un cortile trapezoidale. Ubicato nel centro storico di Brescia, il palazzo si trova all'angolo fra Via Cavour e Via Moretto. L’edificio è coronato, in alto, da una gronda retta da mensole. Entrambi prospetti delle facciate presentano le medesime soluzioni nell’alzato: finestre con timpano triangolare al piano terreno, timpano curvo al piano primo, e sobria cornice al piano secondo. Le facciate sono scandite da fasce marcapiano che si sviluppano su tutta la lunghezza del prospetto. Le leggere bande di pietra a mo’ di lesene racchiudono degli scomparti che si restringono progressivamente verso il centro.
La facciata su via Moretto presenta setti murari irregolari, appare infatti convessa al centro. Il portale che si apre su questa fronte è incorniciato dall’ordine architettonico: due semicolonne doriche, appoggiate su zoccolo, che sorreggono un piccolo balcone in pietra sporgente al centro con una leggera forma ad arco di cerchio.
Sopra il portico, al primo piano, un'ampia galleria che insieme allo scalone presenta un ambiente stilisticamente unitario, la cui decorazione è prettamente architettonica. Sullo scalone due grandi affreschi monocromi raffiguranti Ercole sulla parete del primo pianerottolo e Giove sul piano di arrivo. Altre allegorie e affreschi parietali sono presenti nelle aule attigue, opere ricondotte al pittore Giuseppe Manfredini.
L’apparato decorativo architettonico interno è composto da coppie di lesene con capitelli ionico-compositi, che scandisce la superficie muraria e il ritmo delle volte a vela in successive campiture. La galleria dà accesso al grande salone di rappresentanza che è l’ambiente di maggior prestigio e ricercatezza attorno al quale si struttura l’intero edificio. Il salone è coperto con una volta a padiglione che presenta sul lato a ovest tre aperture ricavate in tre lunette, ripetute con finte finestre sulla parete a est.
La medesima soluzione è ripresa nel portale su corso Cavour dove il vano di ingresso è incorniciato da sei colonne doriche "tuttotondo", che a differenza delle precedenti, si liberano dal piano della muratura retrostante. Sopra di esse appoggiano ancora dei frammenti di trabeazione (con un triglifo per ciascuna colonna), e il balcone che ripropone la leggera sagoma semicircolare al centro.
Gli interventi sostenuti con erogazioni Art Bonus hanno l'obiettivo di adeguare gli spazi esistenti - tutt’oggi poco agibili causa infiltrazioni – che una volta risolti i problemi che causano disconfort ed il deterioramento del bene architettonico, potranno garantire al meglio il coinvolgimento del pubblico ed essere destinati ad attività culturali da parte di tutti i soggetti aderenti all’accordo.
Le opere previste hanno l’intento di messa in opera di interventi che consentano, in un ambiente sicuro, di ricreare le condizioni di tranquillità e fiducia, indispensabili per una piacevole fruizione. Inoltre, essendo il PALAZZO un patrimonio di pregio (vincolato ai sensi del D. Lgs 42/2004), viene prevista la realizzazione di opere urgenti di risanamento, strettamente funzionali e di rinnovamento delle attività culturali.
All’interno di due sale poste al piano Nobile, si evidenziamo fenomeni di dilavamento per infiltrazione dalle pareti esterne e tale evento sta vistosamente ammalorando. L’intervento verte sulla preservazione del bene e la sua messa in sicurezza garantendo il corretto allontanamento delle acque meteoriche e solo successivamente sarà correttamente affrontato il tema del restauro dei dipinti murali all’interno.
L’intervento si pone tre obiettivi:
1) ripristinare un sicuro contatto tra le pietre della muratura;
2) conferire stabilità e continuità alla superficie muraria;
3) eliminare le vie di penetrazione ed aggressione degli agenti esterni (infiltrazioni di acqua e sostanze inquinanti, attecchimento di vegetazione infestante, ecc.).
Il progetto di RIQUALIFICAZIONE dell’ingresso prevede invece l’adeguamento dal punto di vista dell’abbattimento barriere architettoniche, con porte e rampa idonee. Viene proposto un nuovo serramento. In entrata ed in uscita vengono proposti adesivi di segnaletica a terra o a parete, di facile lettura, per migliorare la gestione dei percorsi.
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