Oggi sede della scuola MIB Trieste School of Management, l'intervento ha consentito di riqualificare l’ingresso principale dell’Edificio Ferdinandeo al fine di implementare la funzionalità della Scuola e contribuire alla sostenibilità ambientale. Tale ingresso risultava essere molto minimale e poco consono agli eventi che si svolgono nella prestigiosa sala conferenze dell’edificio, situata all’entrata e utilizzata sia per attività didattiche istituzionali sia per eventi aperti al pubblico. Gli interventi realizzati, oltre che conferire maggior prestigio all’ingresso principale della scuola, producono effetti anche sul risparmio energetico e un miglioramento sul comfort degli ambienti.
Palazzo Ferdinandeo venne realizzato tra il 1856 e il 1858 dell'architetto Giuseppe Sforzi su progetto del berlinese Federico Hitzig, consigliere alle fabbriche del Re di Prussia. Il palazzo prese il nome di Ferdinandeo in memoria dell'imperatore Ferdinando I che nel 1844 aveva donato alla città di Trieste il bosco del Farneto, luogo scelto per la costruzione dell'edificio.
La struttura ottocentesca prevedeva vari locali utilizzati come cucine, magazzini, sale da ballo, sale da gioco, "stanze per villeggianti" e tre gallerie. Fino al 1914 l'edificio ospitò un ristorante e un albergo.
Durante la Seconda Guerra Mondiale il palazzo venne occupato prima da un Comando Tedesco, poi da partigiani titini e successivamente dagli anglo-americani che si impossessarono di gran parte degli arredi. Negli anni seguenti l'edificio venne adibito a varie destinazioni d'uso, nessuna delle quali tuttavia consona alla "nobililtà" dello stesso, come lamenta Ferdinando Ressel in una lettera scritta nel settembre 1967 alla Soprintendenza Gallerie e Monumenti. Nel 1985 l'edificio venne restaurato attraverso la sistemazione degli ambienti interni, il rifacimento degli intonaci esterni e la demolizioni della veranda d'ingresso.
Attualmente la struttura a due piani presenta nella facciata principale un doppio ordine di finestre ad arco a tutto sesto inquadrate da due torrette. A coronamente della parte centrale della facciata si trova una balaustra con il gruppo scultoreo realizzato da Camerini raffigurante il busto dell'imperatore Ferdinando I, contornato da una corona dall'alloro, tra le statue della Giustizia e della Gloria. Il prospetto ad est è caratterizzato da un portico ad archi sovrastato da una terrazza, sulla quale si affacciano tre aperture sempre ad arco a tutto sesto, inquadrate da una trabeazione che sorregge a sua volta un timpano. All'interno degno di rilievo è il salone principale con doppio ordine di colonne ioniche sui quattro lati e soffitto a cassettoni.