Allestimento museale delle collezioni archeologice della valle del Casentino articolato su sei sale espositive basato principalmente su un criterio cronologico che presenta al visitatore la storia del Casentino dalla preistoria alla tarda età romana.
Descrizione dell'intervento
Il progetto ha visto il completamento del percorso espositivo attraverso l’allestimento di un’ultima sezione dedicata prevalentemente al mondo paleocristiano e alle attestazioni che di esso sono state rinvenute nella valle casentinese. I reperti oggetto dell’esposizione si configurano come elementi architettonici decorati pertinenti a chiese altomedievali, rinvenuti durante molteplici campagne di scavo o di recupero che nel corso degli ultimi tre decenni hanno interessato alcuni siti ecclesiastici del territorio, come la pieve di S. Maria di Partina, la Chiesa Vecchia di Soci o il Castellare di Bibbiena. All’interno dell’ultima sala trovano così spazio reperti che si ricollegano direttamente a momenti salienti dello sviluppo della decorazione scultorea nel passaggio dalla fase paleocristiana (ancora pressoché ignota o scarsamente documentata) a quella romanica, fase -quest’ultima- per la quale la valle casentinese offre esempi di architettura sacra unici (basti citare le pievi romaniche dell’alto Casentino, quali Romena, Stia, Montemignaio, Strada e le relative dipendenze). Accanto ad essi troveranno poi spazio una serie di medaglie devozionali, risalenti ad epoca più recente (XVI-XIX sec. d.C.) e rinvenute in durante le indagini in alcune delle chiese citate, attraverso cui viene mostrata la trasformazione del concetto di corredo funebre dall’antichità al medioevo, fino a giungere all’età moderna.