Immagini di Fonte Oliva
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L’esame dei documenti storici reperiti, mostra l’importanza di questa fonte nei tempi passati, tanto che alcune notizie assegnano ad essa proprietà benefiche: è scritto infatti “Le acque della fontana avevano qualità curative nei casi di malattie cutanee” e “proprio per questo la vasca della fontana era dotata di un sedile per la comodità degli infermi”. Tradizioni orali, infatti, raccontano di pellegrinaggi da parte delle popolazioni dei territori limitrofi per attingere alla fonte perché la sua acqua era considerata sorgente di proprietà salutari se non addirittura medicinali.

Fonte Oliva presenta una struttura composta da due archi a sesto acuto, dietro uno dei quali (il maggiore) nasconde un serbatoio di decantazione dell’acqua, ispezionabile da un coperchio posto al di sopra. La documentazione storica attribuisce il progetto della fonte al maestro Giovanni Guiduccio al quale era stato affidato l’incarico l’8 agosto 1605 (XVII secolo) anche se ad oggi non si hanno elementi certi per verificare l’originaria struttura architettonica del tempo. Contrariamente è possibile dedurre il pessimo stato di conservazione da alcuni documenti autentici come il capitolo “Acque potabili” del libro “Pausula e suo territorio” del dottor Marino Marini, edito presso la tipografia f.lli Rossi di Loreto nel 1855, e il documento “Appunti sulla situazione idrica nel territorio di Montolmo” del 27 marzo 1977 conservato nell’archivio Comunale. Da quest’ultimo documento è possibile comprendere l’importanza storica di questa fonte e quale fosse, già da allora, il suo stato di conservazione: “FONTE DELL’OLIVO: Rinomatissima, in passato. Assicura il Marini:“supera tutte le altre per leggerezza, limpidezza, abbondando di magnesia”. E il Bartolazzi così ne parla, a pag. 207 del suo “Montolmo”: “…attese le qualità medicinali riconosciute in quell’acqua, essendoché se ne giovavano anche nobili persone che in gran numero e con vantaggio vi accorrevano: “co quodquampluresetiamnobilesconcurrant ad bibendumdictamaquamsalubrem”, fu risoluto l’8 agosto 1605 di costruire la fontana detta dell’Olivo, con partecipazione del medico. La costruzione venne affidata al maestro Giovanni Guiduccio. Nella fontana v’era un sedile per comodo dei bagnanti. Oggi benché negletta e abbandonata si usa pure quest’acqua da molti, nelle malattie cutanee sì degli uomini che degli animali.” Il nostro sant’uomo, nel 1886, diceva “negletta e abbandonata” una fonte che sino al 1948 era giudicata addirittura miracolosa ed a cui pertanto la popolazione continuava ad attingere, seppure impigrita dalla disponibilità dell’acquedotto comunale. E cosa mai dovrebbe dire oggi che la “Fonde de la Jjìa” è del tutto schifata perché completamente ed irrimediabilmente inquinata?

Descrizione dell'intervento

L’attenzione dell’Amministrazione comunale nei confronti della tutela del patrimonio storico e della conservazione del paesaggio ha condotto al programma di recupero di Fonte Oliva, salvaguardando in questo modo la memoria sia urbana che antropologica del sito. Fonte Oliva è una piccolissima realtà che si trova lungo una strada secondaria, nell’immediata campagna nei pressi del centro storico, distante pochi minuti a piedi dalla porta cittadina.

L’obiettivo di questo progetto mira al recupero e alla conservazione del manufatto per restituire una nuova dignità alla struttura che tanto si è prodigata per il bene di questa città e allo stesso tempo provvedere alla sistemazione dell’area circostante ad oggi lasciata nelle mani della natura selvaggia.

I lavori da eseguire possono essere suddivisi in due fasi: la sistemazione dell’intorno e il restauro vero e proprio di Fonte Oliva.

Inizialmente i lavori hanno dunque riguardato la pulizia dei cigli stradali, della piazzola antistante e della parete contro-terra con l’estirpamento degli elementi vegetativi e il taglio delle erbe infestanti.

In questa prima fase, sono state ripulite dalla vegetazione spontanea anche le superfici in muratura del manufatto e sono state realizzate opere di scavo per il ripristino della linea di adduzione dell’acqua da un pozzo situato nella parte posteriore del complesso.

Nella seconda fase le lavorazioni si sono incentrate sull’esecuzione del ripristino della faccia vista attraverso opere di scuci-cuci, interventi di collegamento delle volte alle murature portanti contro terra, l’asportazione di vecchie tinteggiature a calce sulle murature in laterizio e la stilatura dei giunti con idonea malta rispondente alle caratteristiche di quella originale.

E’ stata poi realizzata una ex novo pavimentazione con mattoni antichi in cotto nella porzione antistante la fonte sia per poter meglio fruire del manufatto che per favorire la raccolta dell’acqua in uscita canalizzandola in una griglia esistente.

Una lavorazione specifica ha previsto il restauro del manufatto in ferro con presunta funzione di sedile, il quale è stato oggetto di riparazione e di pulizia superficiale per l’asportazione della ruggine. In ultimo, si è prevista la sostituzione del coperchio posto a chiusura del serbatoio maggiore con un chiusino d’ispezione in ghisa.


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Ente beneficiario

Comune di Corridonia

Erogazioni ricevute

12.000,00 €

Mecenati

: 1

I mecenati che hanno scelto di essere visibili:
Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata

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