Fabbrica Europa 2020 ha lavorato alla costruzione di un programma aperto alla visione e all'attraversamento. Un nuovo territorio del contemporaneo da ripensare attraverso un respiro collettivo, comunitario, vivo, tra i segni e le identità di grandi maestri e nuove generazioni di artisti. Il Festival, che ha dovuto posticipare la sua XXVII edizione al periodo 3 settembre - 8 ottobre, ha aperto con una delle grandi protagoniste della coreografia internazionale, Anne Teresa De Keersmaeker, che ha portato a Firenze, nella splendida cornice delle Otto Viottole nel Parco delle Cascine, il suo Violin Phase.
Dalla scena italiana, due appuntamenti con il coreografo Enzo Cosimi che ha presentato I love my sister, un'esplorazione sulla transessualità dei corpi che reinventano modalità inedite per abitare lo spazio fisico e sociale, e La bellezza ti stupirà, creazione che nasce da un'indagine sulla figura degli homeless e sulla loro solitudine nella società contemporanea. E ancora, Cristina Kristal Rizzo con VN / Variazioni criminali e TOCCARE the white dance, e Alessandro Sciarroni che ha chiuso il Festival con il suo Save the last dance for me.
Tra le produzioni, Perpendicolare, un innesto affascinante tra il mondo musicale di Cristina Donà e la danza di Daniele Ninarello, plasmati e cuciti insieme dal musica e compositore Saverio Lanza.
Per la musica, tra gli ospiti internazionali, il grande percussionista indiano Trilok Gurtu, e il duo Aly Keita e Hamid Drake, affiancati da Pasquale Mirra.
Spazio anche alla creazione emergente con i giovani coreografi francesi Leila Ka e Alexandre Fandard, e gli italiani Collettivo Mine, Greta Francolini, Andrea Dore, Adriano Bolognino.
Fabbrica Europa 2020 ha anche promosso due percorsi formativi. Con Il Corso della Musica sono state realizzate una serie di lezioni/concerto che hanno visto protagonisti la musicologa Luisa Santacesaria, il pianista Simone Graziano, il violoncellista Francesco Dillon, il musicista francese Michel Godard e la cantante bosniaca Natasa Mirkovic.
Un altro progetto che ha attraversato la XXVII edizione del Festival è Slittamenti, che si è articolato in una masterclass intensiva ideata e condotta da Cristina Caprioli, coreografa e studiosa italiana residente in Svezia, con la partecipazione curatoriale del critico d'arte Pietro Gaglianò, a cui hanno partecipato venti giovani danzatori, musicisti e artisti. Gli esiti di questo percorso formativo sono poi stati presentati al Festival.
Nella sua dimensione interdisciplinare Fabbrica Europa ha proposto anche il progetto Dance Wall, un'installazione di video-mapping immersivo, ideata per la sala principale del PARC Performing Arts Research Centre. L'installazione, progettata dal visual designer Tommaso Arosio, attingeva in tempo reale dai contenuti dell'archivio video del Festival e li riproiettava componendo e scomponendo le immagini, e associandole per ricercare consonanze, interazioni inedite e nuovi ritmi.
Il programma completo è su https://fabbricaeuropa.net/fabbrica-europa-2020-xxvii-edizione/