Immagini di Restauro del monumento funerario a Quinto Etuvio Capreolo nella galleria lapidaria del MAN di Aquileia
Immagini di Reperti del Museo Archeologico Nazionale di Aquileia
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Immagini di Restauro del monumento funerario a Quinto Etuvio Capreolo nella galleria lapidaria del MAN di Aquileia
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Il Museo Archeologico Nazionale di Aquileia ospita la collezione di reperti archeologici provenienti dagli scavi e dai ritrovamenti effettuati nella città romana a partire dal XVIII secolo. La sua inaugurazione da parte del governo austriaco, con il nome di Imperial-Regio Museo dello Stato, risale al 1882. La sede prescelta fu la villa costruita nei primi decenni dell’800 dalla nobile famiglia Cassis Faraone, da cui prende il nome. I beni conservati costituiscono uno straordinario repertorio di oggetti che racconta la vita quotidiana dell’antica metropoli romana tra il II sec. a.C.  e il V sec. d.C.,  e chiarisce, attraverso straordinari esempi di artigianato artistico la complessità sociale, politica e religiosa raggiunta dalla comunità aquileiese. Di particolare pregio sono le raccolte di gemme, manufatti in ambra e vetro nonché i pavimenti musivi provenienti da domus ed edifici pubblici indagati nei secoli scorsi.

Descrizione dell'intervento

Il progetto prevede il restauro del monumento funerario dedicato a Quinto Etuvio Capreolo. Il grande monumento funerario venne ricostruito all’estremità occidentale del giardino del museo durante i lavori di ampliamento delle gallerie lapidarie negli anni 50 e si pone sull’asse visivo di percorrenza del quadriportico occidentale. L’ara funeraria venne scoperta nel 1901 nella necropoli orientale di Aquileia, in località sant’Egidio. La grande iscrizione, comprensiva del coronamento piramidale e del basamento a gradoni che costituiva la cella sepolcrale, raggiunge la considerevole altezza di 3,31 metri. Sulla faccia frontale è riportata l’iscrizione su 13 righe incorniciata da una ricca fascia a girali, che ricorda il nome del defunto, proveniente dalla città romana di Vienne, vissuto ad Aquileia alla fine del I secolo d.C., di cui viene ricordata la lunga e gloriosa carriera militare. Il monumento è arricchito da due fasce a girali d’acanto che decorano la base dell’ara, di cui uno presenta anche due grifi ai lati di un kantharos. Le facce laterali presentano rilievi figurati con Attis. Sopra l’ara si imposta un coronamento con volute, teste di medusa, delfini e, in cima, una pigna.

Il monumento costituisce un elemento caratteristico e identitario del giardino del Museo archeologico nazionale di Aquileia. L’attuale precario stato di conservazione, causato dalla lunga esposizione alle intemperie e dalla mancanza di regolari interventi conservativi, ne pregiudica la fruizione e impedisce la valorizzazione delle qualità tecniche e stilistiche.

L’intervento di restauro consentirà di restituire al pubblico questa preziosa testimonianza della storia di Aquileia, che costituisce anche un importante strumento didattico per la comprensione dei costumi funerari romani: la ricostruzione infatti ben rappresenta la tipologia di tomba e dado molto diffusa nel territorio aquileiese e nell’intera Gallia Cisalpina.

L’intervento mira a verificare lo stato di conservazione attuale del monumento e a sanare le situazioni di degrado che ne impediscono una completa fruizione e sono pericolose per la sua stessa conservazione.

Il trattamento prevede pertanto la pulizia di tutte le superfici, la mappatura dei punti più rovinati, il ripristino e il consolidamento delle parti danneggiate.

Le attività di documentazione grafica e fotografica dei manufatti agevoleranno in futuro il monitoraggio dello stato di conservazione nonché la loro manutenzione.

 

I contenuti pubblicati sono a cura dell’Ente beneficiario delle erogazioni liberali.


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