IL MUSEO E REAL BOSCO DI CAPODIMONTE
Le due opere, appartenenti alla collezione Farnese, fanno parte della serie di dipinti ad opera di Annibale e Agostino Carracci, che riprodussero attraverso questi dipinti gli affreschi dell’abside della chiesa di San Giovanni Evangelista del Correggio. Il loro stato di conservazione non ne consente l’esposizione, ma il recupero auspicato potrà consentire di ricostituire il gruppo realizzato da Annibale e Agostino Carracci nel 1587 per conservare memoria dell’affresco del Correggio che poi fu distrutto proprio in quegli anni. Sarà così possibile valorizzare appieno la qualità di questa serie che testimonia al tempo stesso un’opera del Correggio perduta, religiosamente riprodotta dai Carracci e la perizia dei due giovani pittori, che copiando affinavano il proprio stile, destinato a divenire esemplare per le future generazioni.I dipinti, in prima tela, sono impoveriti e resi fragili a causa dell’estremo inaridimento e della perdita di tensione del supporto tessile, che presenta nel verso gore che testimoniano anche l’esposizione a condizioni di umidità. I colori a causa della perdita di coesione sono sbiaditi e pulverulenti. L’intervento di restauro, oltre a restituire resistenza e planarità al supporto, consentirà di consolidare gli strati pittorici e di recuperare la brillantezza e la vivacità della cromia.
Il Museo e Real Bosco di Capodimonte, istituto autonomo del MIC, rappresenta un unicum sul panorama nazionale ed europeo, con un’area espositiva di oltre 15.000 metri quadri e un patrimonio di circa 47.000 opere che vanno dal Duecento fino ai nostri giorni. Il Museo è immerso nel Real Bosco, che per il suo patrimonio storico, architettonico e botanico è stato definito nel 2014 il parco più bello d’Italia. Un’area verde che si affaccia sulla città e sul golfo di Napoli, il più grande parco urbano d'Italia frequentato gratuitamente da 1 milione di visitatori ogni anno, che si estende per circa 134 ettari con oltre 400 diverse specie vegetali. Tra i viali, disegnati con maestria da scenografo dall'architetto Ferdinando Sanfelice, si dispongono 16 edifici storici tra residenze, casini, laboratori, depositi e chiese, oltre a fontane e statue, orti e frutteti.
Il sito sorge sulla Collina di Capodimonte e nasce come riserva di caccia di Carlo di Borbone. La Reggia è stata residenza reale per tre dinastie: i Borbone, i sovrani francesi Giuseppe Bonaparte e Gioacchino Murat e i Savoia dopo l'Unità di Italia.
Il palazzo di Capodimonte viene fondato nel 1738 da Carlo di Borbone, re di Napoli dal 1734, per ospitare la collezione ereditata dalla madre Elisabetta, ultima discendente della potente famiglia Farnese. Visitare il Museo di Capodimonte, aperto al pubblico nel 1957, è come percorrere un manuale della storia dell'arte. Nelle sale si incontrano capolavori di arte medievale e moderna del calibro di Raffaello, Michelangelo, Tiziano, El Greco, Correggio, Parmigianino e Carracci. Al nucleo iniziale farnesiano si aggiungono le collezioni di arte napoletana, dal Duecento al Settecento, con opere per lo più provenienti dal territorio, di Simone Martini, Colantonio, Caravaggio, Ribera, Luca Giordano, Francesco Solimena e Gaspare Traversi. Altro nucleo collezionistico importante è quello dell’arte napoletana dell’Ottocento, dal vedutismo della scuola di Posillipo, al realismo storico di Domenico Morelli e Filippo Palizzi, al classicismo plastico di Vincenzo Gemito. Unico in Italia il Museo di Capodimonte possiede anche una importante sezione di arte contemporanea con opere di Alberto Burri, Andy Warhol, Anselm Kiefer, Michelangelo Pistoletto. Nel percorso si attraversano ambienti sfarzosi, oggetti d'arte e di arredo e prodotti di lusso delle manifatture borboniche quali armi, sete e arazzi e la celebre Porcellana di Capodimonte, tra cui il salottino della regina Maria Amalia: un boudoir con le pareti interamente in porcellana policroma realizzato nel 1757-1759.
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