Il Crocifisso in legno policromo (1.90x1.40) privo di croce, che si trova attualmente sul secondo altare a destra della navata della chiesa di San Francesco ad Acquapendente, attribuita in passato a Lorenzo Maitani, (1275-1330), che fu capomastro del Duomo di Orvieto nei primi tre decenni del XIV secolo e scultore dei rilievi dei pilastri della facciata con le Storie della Genesi e il Giudizio finale, è attualmente posto su una nicchia affrescata (cm 300x160) da Francesco Nasini. Nel 1671 il pittore Francesco Nasini (1621-1695) ricevette l’incarico di eseguire la decorazione della nicchia sopra l’altare del SS. Crocifisso. L’affresco, firmato e datato 1671 (F.N.P. 1671), accoglie la scultura del Cristo, offrendo il supporto dipinto della croce alla figura, alla quale si affiancano dolenti la Madonna, San Giovanni e gli angeli.
Nella chiesa il pittore realizzò altre opere, tra le quali le storie della vita di Sant'Antonio di Padova nel coro, definiti da Claudio Strinati tra i “più belli e suggestivi dell’estrema stagione del manierismo internazionale”.
La chiesa di San Francesco è uno dei più antichi edifici di culto di Acquapendente, la cui costruzione risale alla prima metà del XII secolo. Nel Seicento fu sottoposto a importanti lavori di ristrutturazione che gli conferirono, almeno nella parte interna, l’attuale assetto barocco.
Descrizione dell'intervento
L’opera presenta una diffusa ridipintura che impedisce l’esame sia delle cromie che dei volumi originari. L’osservazione a distanza, considerata l’altezza della collocazione, fa ipotizzare una tipologia di intervento consueta per tali tipologie di oggetti. In seguito ad un esame ravvicinato, a specifiche indagini diagnostiche, alla realizzazione di saggi di pulitura esplorativi, si potrà successivamente stabilire la strategia più consona per il restauro dell’opera.
Il restauro verrà effettuato sul crocifisso ligneo lasciando ad una fase successiva l’intervento sull’affresco seguendo le seguenti fasi:
▪ Depolveratura
Le superfici verranno spolverate con pennellesse morbide e aspiratori regolabili.
▪ Riadesione dei sollevamenti di strato preparatorio e pellicola pittorica
Si eseguirà un accurato intervento di consolidamento mirato a ristabilire continuità tra gli strati pittorici e il supporto ligneo. L’adesivo verrà scelto dopo una serie di prove preliminari.
▪ Risanamento del supporto ligneo
Piccole mancanze e lacune del supporto verranno risanate con inserti lignei o con impasti idonei in base allo stato di conservazione del materiale costitutivo adiacente.
Si discuterà con la Direzione dei Lavori sull’opportunità di ricostruire parti mancanti o di rimuovere eventuali rifacimenti.
▪ Pulitura
Depositi aderenti e parzialmente aderenti verranno rimossi dove possibile con sistemi preferibilmente acquosi e badando a non intaccare eventuali strati di finitura.
▪ Rimozione di strati sovrammessi
Si discuterà con la Direzione dei Lavori sull’opportunità di rimuovere le ridipinture.
Preliminarmente si effettueranno tasselli di pulitura al fine di sondare l’estensione e lo stato di conservazione della cromia originaria.
▪ Trattamento preventivo anti-tarlo
Si eseguirà un trattamento a carattere preventivo contro l’azione degli insetti xilofagi tramite applicazione a pennello e infiltrazione di un insetticida a base di permetrina.
▪ Stuccatura
Le lacune di strato preparatorio verranno stuccate con impasto idoneo, tenendo conto delle caratteristiche degli strati preparatori originali e del legno di supporto. Si discuterà con la Direzione dei Lavori sull’opportunità di lasciare, in tutto o in parte, il legno di supporto a vista.
▪ Reintegrazione pittorica
Si eseguirà una graduale e delicata ricucitura del testo pittorico abraso per leggere velature, non necessariamente a tono e a colore. Le stuccature verranno trattate con tecniche pittoriche riconoscibili adatte alla tridimensionalità, quali il puntinato o la selezione cromatica.
▪ Protezione finale
Verrà applicato uno strato finale protettivo a base di vernici di nuova generazione altamente reversibili e combinabili ad ottenere il grado desiderato di opacità/brillantezza.
I contenuti pubblicati sono a cura dell’Ente beneficiario delle erogazioni liberali.
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