Acquisito dall’Amministrazione Comunale nel 1935, l’edificio vanta una storia molto antica. Risulta infatti già documentato nel 1486 quando Ludovico il Moro lo donò a Lorenzo dè Medici per trasformarlo nella dimora milanese dei Medici. Negli scritti del Vasari si richiama il nome di Giuliano da Sangallo, illustre architetto fiorentino che operò per la corte medicea, come il possibile progettista della residenza. Con la caduta di Ludovico il Moro nel 1500 l’utilizzo del palazzo mutò e, nel corso dei secoli successivi, ha subito diverse trasformazioni che ne hanno modificato l’impianto originario; gran parte dell’edificio venne inoltre demolito nel 1895 per far posto all’attuale immobile. Nel 1930 la nuova proprietà (S.A. Distillerie Italiane Milano) utilizzò gli spazi del palazzo come dopolavoro aziendale. Nel 1938 la grande sala venne trasformata nel Cinema Dante.
Dal 1946 il palazzo aprì le porte come Cinema Orchidea configurandosi, a partire dagli anni Sessanta, come un cinema d’essai. Dopo una ristrutturazione avvenuta nel 1984, il cinema ha chiuso definitivamente nel 2009.
Descrizione dell'intervento
Il progetto di restauro del Cinema Orchidea intende far rivivere uno spazio culturale caro alla cittadinanza, recuperando e riqualificando un importante edificio storico della città al fine di destinarlo nuovamente alla fruizione pubblica e ad attività di carattere cinematografico.
Con delibera di Giunta comunale n. 2041 del 13/11/2015 è stato approvato il progetto definitivo relativo all’adeguamento normativo e al recupero/restauro del Cinema Orchidea. Il costo dei lavori è stato stimato in € 1.300.000,00 (I.V.A. compresa).
Durante i primi interventi di demolizione/rimozione effettuati a partire dal 2019 sono stati rinvenuti nuovi elementi di rilevanza storica che hanno obbligato l’Amministrazione a rimodulare il progetto inizialmente approvato, prevedendo anche il restauro degli affreschi e lasciando la scala rinvenuta a “giorno”.
Tale rimodulazione prevede anche la modifica della destinazione d’uso degli spazi rispetto a quanto previsto nel progetto originario, che pertanto saranno le seguenti:
-Piano Interrato: sala proiezioni
-Piano Terra: sala multifunzionale
-Piano primo: non sono previste attività, i locali lasciati a rustico saranno accessibili solo per attività manutentive.
Gli interventi di restauro riguarderanno principalmente l’ambiente al piano terra, la sala multifunzionale, la parete esterna dell’ex chiostro, il cortile verso corso Magenta.
In particolare: nella sala al piano terra è previsto il restauro e l’integrazione, ove mancante, della originaria pavimentazioni in medoni di cotto, inoltre si procederà al restauro delle pareti e del soffitto con il ciclo pittorico seicentesco tramite intervento di descialbo, risarcimento ed integrazione pittorica; per la parete esterna dell’ex chiostro è previsto un restauro del paramento, l’abbassamento delle fughe e il ripristino con grassello di calce, la sostituzione mirata di mattoni con operazioni di cuci/scuci, e l’apertura delle finestre chiuse con mattoni forati.
I contenuti pubblicati sono a cura dell’Ente beneficiario delle erogazioni liberali.
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