Provenendo da Udine dopo aver imboccato il lungo rettilineo, realizzato nel Cinquecento per sole ragioni scenografiche, si scorge a poco a poco il profilo attuale del maniero, definito “il castello degli scrittori e dei cantastorie”. Appartenne ai Colloredo Mels, una delle più antiche famiglie friulane, vi nacque Ermes di Colloredo, uno dei più importanti poeti friulani e vi dimorò Ippolito Nievo discendente da uno dei rami di Colloredo, che vi compose gran parte delle «Confessioni di un Italiano» nel 1858. Nell'ottica di dare lustro all'Ala Ovest del Castello di Colloredo di Monte Albano, la Comunità Collinare del Friuli, dopo aver recuperato il giardino storico all'italiana, ha voluto proseguire intervenendo nella parte interna del cortile. Sono state eseguite delle analisi dello stato di salute e valutazione stabilità degli esemplari arborei a dimora (Tuia gigante, n°2 Cedri dell'Himalaya e n° 4 Platani di Londra) con successivi interventi dedicati alla manutenzione e al recupero e in particolare sono stati eseguiti i lavori di manutenzione della quinta muraria con portale di accesso alla Cappella Gentilizia e delle facciate interne prospettanti sul cortiletto e della pavimentazione in acciottolato.
Quest'ultimo importante intervento prevedeva il recupero della quinta muraria situata a sud-est del cortile in cui è situato il portale di accesso da cui si accede allo spazio antistante la Cappella Gentilizia dell’Assunta e di San Pellegrino. Il tratto murario con portale (intonaco e pietra) è stato oggetto di una adeguata pulizia con trattamento alghicida e biocida. Sono state rimosse e sostituite con malta deumidificante l’intonaco ammalorato con riproposizione della bugnatura. La successiva tinteggiatura di tutte le superfici ad intonaco è stata eseguita a base di silicati nel colore e nell’effetto a velatura scelta dalla Soprintendenza. Per le parti in pietra, si è intervenuti con il consolidamento delel parti decoese, delel fessurazioni e dei distacchi con iniezioni di resina epossidica e inserimento di perni in inox nei punti particolarmente critici, Le sigillature tra i vari elementi lapidei e le abrasioni sono state stuccate utilizzando impasti a base di calce, sabbia di fiume e carbonato di calcio in colore e granulometria simile all'originale. Inoltre è stato eseguito un trattamento finale con prodotti protettivi per le parti in pietra, in legno e in ferro.
Infine è stata eseguito il recupero della pavimentazione in acciottolato del cortiletto antistante l'accesso alla Cappella. Tale recupero ha riguardato la pulizia di tutta la vegetazione, il lavaggio e la manutenzione delle fughe tra l'acciotolato.
Le origini del Castello di Colloredo di Monte Albano sono trecentesche e, fin dai primi tempi, costituì un tipico esempio di castello “residenziale”, costruito per necessità difensive al centro del feudo quale stabile e sicura dimora. Cessate le lotte feudali che caratterizzano tutto il corso del XVI secolo, i proprietari si dedicarono ad abbellire l’ormai vetusta dimora con le fastose eleganze del Rinascimento. Risalgono a quest’epoca le decorazioni di Giovanni da Udine, allievo di Raffaello, per il famoso studiolo del castello: oggi sono visibili interessanti lacerti con stucchi e pitture con figure zoo-antropomorfe.
Prima del terribile terremoto, il Castello era costituito da un nucleo centrale, tre torri e due ali. Una triplice cinta di mura con perimetro ellittico è ancora avvertibile.
Oggi è visibile la torre con l’orologio e l’ala ovest, dove ha sede la Comunità Collinare del Friuli.
Mentre l'Ala Est è attualmente soggetta a restauro/recupero da parte della Regione FVG
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