Carsulae sorge su un pianoro calcareo alle estreme propaggini sud-occidentali dei Monti Martani e si sviluppa attorno al ramo occidentale della Via Flaminia a partire dalla fine del III sec. a.C. Attualmente, di tutta l’area urbana che copre all’incirca 22 ettari, si conoscono esclusivamente le parti pubbliche scavate da Umberto Ciotti tra il 1951 e il 1972.
Nel corso delle campagne scavi 2017-2020 è stata individuata e scavata una grande domus di epoca augustea ubicata a ridosso del margine meridionale della piazza del foro di Carsulae, la quale venne in parte demolita nel corso della prima metà del III sec. d.C. ed in parte riutilizzata fino all'abbandono della città, tra la fine del IV e i primi anni del V secolo. Della domus, i cui alzati sono andati quasi del tutto
perduti, rimangono ancora buona parte delle pavimentazioni finemente decorate con mosaici geometrici in bianco e nero, che si conservano nei seguenti ambienti: atrio, ala destra, triclinio, grande sala per banchetti (oecus), corridoio destro, portico del peristilio e probabile secondo atrio. La casa è stata finora scoperta e documentata per l’80% circa della sua superficie (pari ad oltre 1000 mq) mentre per l'anno corrente si conta di riportare alla luce la parte frontale ancora mancante che si affaccia sul foro, la quale occupa una superficie pari a circa 160 mq.
Questa grande domus (ribattezzata "Domus dei Mosaici") rappresenta per Carsulae il primo e, finora, unico esempio di architettura di tipo residenziale, essendosi le indagini condotte fino ad ora sempre concentrate nel riporare alla luce le aree e i monumenti pubblici. Inoltre, le grandi dimensioni, la posizione a ridosso del lato sud del foro, la ricca decorazione musiva e la presenza di grandi ambienti di rappresentanza, indicano come questo edificio dovette avere anche una funzione pubblica e di rappresentanza.
Descrizione dell'intervento
Pulizia, catalogazione, inventariazione di tutti i reperti ceramici, vitrei e metallici rinvenuti in fase di scavo. I pezzi ritenuti maggiormente significativi e quelli necessitanti di maggiori attenzioni (con particolare riguardo per i metalli e gli oggetti realizzati in materiale deperibile come l'osso lavorato) saranno sottoposti a specifico restauro e consolidamento sia per una adeguata conservazione, sia a fini espositivi.