L'intervento per una migliore funzionalizzazione del Teatro Civico di Schio è incentrato fondamentalmente sulla sostituzione delle sedute del teatro. Tale necessaria sostituzione ha tenuto presenti i seguenti indicatori: sedute amovibili, facilità nelle operazioni di spostamento e ricollocamento, carrelli per il ricovero delle sedute disposte a barra nel sottopalco, mantenimento dei posti a sedere attualmente presenti, basso coefficiente acustico, comfort del pubblico. Il Teatro Civico di Schio è un Teatro all'italiana inaugurato nel 1909, riaperto e restituito parzialmente alla cittadinanza il 29 marzo 2014.
L'ente concessionario che lo gestisce, Fondazione Teatro Civico, realizza e promuove rassegne teatrali, laboratori e attività culturali per diffondere l’esperienza delle arti nel territorio, coinvolgendo tutti i pubblici con particolare attenzione alle giovani generazioni e alle fasce vulnerabili della popolazione. Percorsi di inclusione sociale e di coprogettazione con le comunità aggregate al teatro. L'impianto originario del complesso storico è costituito da 3 corpi di fabbrica: foyer-sala Calendoli; platea con due ordini di palchetti, galleria e loggione; palcoscenico.
Il progetto di restauro, iniziato nel 2007 ha concluso i primi due lotti di lavori nel 2014, ha mantenuto lo scheletro formale e ne ha aumentato le potenzialità adeguandole alle molteplici esigenze del contemporaneo. La macchina teatrale permette di avere diverse configurazioni dello spazio e del rapporto tra spettatore e attore: oltre a quella classica con palcoscenico sopraelevato di 108 cm rispetto alla platea, sarà possibile avere un assetto con platea allo stesso livello del palcoscenico. Sono stati ricavati due volumi interrati, uno fuori sedime storico, in stretta adiacenza a questo; l'altro interno al teatro al di sotto dello spazio scenico e della fossa orchestrale. Nel primo sono allocate tutte le centrali tecnologiche relative agli impianti meccanici ed elettrici. Nel secondo trovano deposito temporaneo gli apparati scenotecnici e le sedute amovibili. Le dotazioni del palcoscenico, quali camerini e scale di servizio, già definite nel progetto originario di Ferruccio Chemello, sono state riqualificate mantenendo inalterata la distribuzione ai piani e l’affaccio sul palcoscenico, funzionale agli addetti alla macchina scenica. È stata realizzata una nuova graticcia (l'originale era andata distrutta nel crollo del 1985) ed una passerella aerea tesa tra le barcacce oltre l'arco scenico anch'essa attrezzata da dispositivi scenotecnici. Il sistema si completa con le americane nascoste nelle nicchie del nuovo soffitto della platea.
Attualmente in uso nella sua conformazione attuale, dopo una serie di interventi strutturali e di restauro, con una capienza di 335 postiche sarà ampliata a 488 posti dopo la conclusione del terzo lotto dei lavori, iniziato a febbraio 2021. I lavori in corso si riferiscono al recupero della completa funzionalità del teatro, con la chiusura del portico di accesso al foyer con impianto termico a pavimento e rifacimento pavimento in palladiana; l'abbattimento delle barriere architettoniche per l'accesso al caffè del teatro e l'installazione di una piattaforma elevatrice per il palcoscenico (soggetta ad intervento art bonus), la predisposizione del magazzino laterale a servizio del palcoscenico e la realizzazione degli impianti meccanici ed elettrici ad integrazione di quanto già eseguito con i primi due lotti di lavori con implementazione dei sistemi di telecontrollo e rete wifi.
Perché è stato aperto un intervento Art Bonus a favore del Teatro Civico
Questi interventi di miglioramento della funzionalità del teatro, relativamente alla sostituzione nella platea delle sedie da regista con poltrone da sala, candidati in categoria C, rispecchiano l'identità di un teatro e del suo territorio di riferimento. Il Teatro Civico è un teatro all'italiana del 1909, sorto grazie alle sottoscrizioni della cittadinanza e delle imprese del territorio. Un territorio industrioso che a metà ottocento aveva subito un significativo boom demografico dovuto alla nascita di importanti industrie tessili, una tra le quali la Lanerossi. La cittadinanza chiedeva un luogo capiente e attrezzato per la fruizione del melodramma e dell'opera lirica per cui il barone Alessandro Rossi, nipote e omonimo dello storico fondatore dell'industria Lanerossi, ha deciso di costruire un teatro: "All'industre Schio, perché nell'arte trovi sollievo e diletto". Tale intervento Art Bonus fa appello alla disponibilità storica al dono della cittadinanza per ribadire che oggi come allora la partecipazione di imprese private alla vita culturale del Teatro Civico è un motore imprescindibile per la sua crescita e custodia. Il Teatro Civico, dopo varie vicissitudini dovute ai conflitti mondiali e all'avvento del cinema, è stata abbondonato dal 1968 e parzialmente restituito alla città nel 2014.