Questo progetto è finalizzato a riqualificare e valorizzare i Giardini storici dell'ex Monastero di San Paolo (PR).
Il progetto si è aggiudicato anche il primo premio e parte del finanziamento nell'ambito del bando “Giovani per il territorio” promosso dall'IBC della Regione Emilia Romagna. Con questo progetto si intende riqualificare e valorizzare i Giardini storici del Monastero di San Paolo (PR).
L'intervento di manutenzione e restauro realizzato con donazioni Art Bonus si sviluppa con una preliminare individuazione e riattamento del sentiero inghiaiato nella parte sud-est del Giardino alla quale verrà aggiunta la manutenzione delle sedute ed il restauro della fontana decorativa. La manutenzione del sentiero e delle aree di sosta sarà seguita da un intervento di protezione delle essenze vegetali ancora presenti nei Giardini, per le quali un primo studio a carattere botanico ha individuato un ruolo significativo nel comunicare la vocazione orticola e fitoterapica degli orti monastici nel loro sviluppo storico. Le erogazioni liberali, cui spetta il credito di imposta, saranno destinate a tali lavori di manutenzione, protezione e restauro dei Giardini.
L'area del monastero, interessata anche da indagini archeologiche, presenta fin dalle prime fasi di espansione del cenobio (sec. XI) spazi destinati a coltivazioni e produzioni agricole e impianti di molitura. In un primo momento destinate alla produzione di risorse agroalimentari e fitoterapiche, destinate al fabbisogno delle monache benedettine ospitate nel monastero, le coltivazioni furono successivamente desitnate all'approviggionamento di erbe medicinali destinate al vicino monastero benedettino di San Giovanni Evangelista. L'ampliamento dell'impianto edilizio durante il XV e XVI secolo, quando si data anche l'intervento del Correggio nella decorazione della camera della badessa Giovanna da Piacenza, vede una riorganizzazione dei giardini e una rifortificazione delle chiusure ad est in prossimità dell'attuale borgo Giordani.
Con l'abbandono da parte della comunità monastica e la soppressione napoleonica degli Ordini religiosi si assiste, durante la prima metà dell'Ottocento a una fase di abbandono dei Giardini alla quale seguì il recupero nella seconda metà del secolo contestualemente all'attivazione, nel complesso, del Convitto Comunale Femminile. Dal secondo dopoguerra i Giardini entrano a far parte dei parchi pubblici del Comune di Parma.