Nato a Rovigo nel 1994, il Festival Opera Prima si è proposto da subito come un evento capace di portare all’attenzione critica una nuova generazione teatrale che, negli anni novanta, non solo faticava ad emergere ma che era del tutto esclusa dalla scena teatrale italiana. OPERA PRIMA divenne da subito “casa” e riferimento per questa generazione che da lì a poco si autoproclamò dei Teatri Invisibili, e contribuì grandemente all’emersione di moltissimi artisti da questa “invisibilità”. Il Festival portò infatti per la prima volta all’attenzione pubblica e critica attori come Ascanio Celestini e Roberto Latini, gruppi come i Motus, Fanny & Alexander, Teatro Clandestino, Masque Teatro, Ariette, ecc.
Come riconoscimento per questa sua attività il Festival risultò vincitore del premio UBU “Giuseppe Bartolucci” assegnato da una giuria presieduta dal critico Franco Quadri.
Diretto da Massimo Munaro e dal Teatro del Lemming e organizzato dall’Associazione Festival Opera Prima ETS, rinasce nel 2018 dopo un silenzio lungo nove anni.
Descrizione dell'intervento
ll Festival Opera Prima, nato a Rovigo nel 1994, è dedicato a tutto quel teatro che esplora e ricerca nuovi linguaggi, ed in particolare alle nuove creatività giovanili. Così, come nella sua vocazione originaria, il Festival si propone anche come luogo di incontro, confronto, dialogo, scontro di idee, pensieri, pratiche, generazioni. Ed il Festival vuole essere, proprio a partire dalla rinascita avvenuta nel 2018, un ponte fra le generazioni. In un mondo che riduce anche l‘arte ad un puro attimo irrelato, senza storia né memoria, sentiamo la necessità di costruire uno spazio nel quale artisti di diverse generazioni, maestri e allievi, artisti affermati e nuovi talenti, si incontrino, riflettano, in bilico fra eredità e tradimento.
Il Festival si svolgerà dal 10 al 13 settembre 2020, con un'anteprima dal 4 al 9 settembre.
Durante le giornate di anteprima verranno realizzate delle piccole azioni performativo-musicali in collaborazione con l'associazione musicale "F. Venezze", che andranno ad intersecarsi con la programmazione di Rovigo Cello City, creando una collaborazione fertile tra i due festival della città. Sempre nei giorni di anteprima verranno realizzati degli interventi in collaborazione con l'associazione "Il Ponte del Sale".
Per quel che riguarda la programmazione vera e propria del festival, nell’idea di costruire concretamente un pone fra le diverse generazioni del teatro, la direzione artistica del Festival individuerà quattro artisti o gruppi storici, affermati o tornati sommersi, da invitare con un proprio spettacolo. A ciascun artista sarà chiesto poi di segnalare alcuni giovani gruppi inediti o poco conosciuti. Tra queste rose di nomi, la direzione artistica sceglierà quattro gruppi (uno per ogni artista storico) da invitare al Festival. In questo modo ogni gruppo "storico" sarà responsabile dell'invito al Festival di un "giovane" gruppo.
Il Festival, inoltre, indirà un Bando rivolto a gruppi o artisti italiani e internazionali operanti nella sperimentazione delle arti sceniche: attraverso questa Call, entro maggio 2020, saranno individuati ed invitati almeno altri quattro gruppi.