La torre di San Gerolamo, comunemente nota come torre di Vengore, si colloca a Roccaverano, il comune più alto dell’Astigiano e “capitale” della Langa Astigiana. In località Vengore, a est del concentrico di Roccaverano, la torre di Vengore si staglia solitaria tra campi di grano e boschi, divenendo un punto di riferimento inconfondibile nel panorama di Langa e Monferrato. Edificata nella seconda metà del XIV secolo su committenza comunale la torre veniva utilizzata come torre di avvistamento verso la valle Bormida di Spigno, il Ponzone e l'Acquese. Infatti, la torre presenta i caratteri tipici delle torri di avvistamento a protezione del feudo acquese, con pianta quadrata, utilizzo di pietra locale di Langa, feritoie e mensole sommitali a sostegno di un camminamento presumibilmente ligneo ormai inesistente. È ancora presente invece l’ampio fossato di difesa.
La Torre di Vengore con la sua posizione strategia territoriale rappresenta il punto focale di collegamento con le torri del territorio circostante ed è il simbolo storico e identificativo della popolazione della Langa Astigiana e della Val Bormida.
La struttura è in murature in blocchi di pietra di Langa sbozzata, sormontata da beccatelli in pietra. Di base quadrata è alta circa 30 metri. Dalla sua altezza si ammira uno il paesaggio circostante costituito dalla Valle Bormida di Spigno con i calanchi di Mombaldone fino alla cornice delle Alpi.
La torre viene associata ad una leggenda che collegherebbe la costruzione della torre alla vanità di alcuni roccaveranesi che avrebbero voluto uguagliare la potenza regale innalzando un edificio più grande e possente di quello dei legittimi sovrani, gridando al cielo: "Vengo, Re, Vengo, Re". Naturalmente, come nell'episodio biblico della torre di Babele, il loro orgoglio fu subito punito dall'ira divina e la torre rimase lì, in mezzo alla campagna, maestosa e inutilizzata.
Descrizione dell'intervento
Il progetto prevede la riqualificazione della Torre di Vengore mediante interventi di restauro e risanamento conservativo ed in particolare il rifacimento della scala esterna, al fine di renderla accessibile in perfetta sicurezza.
Come concordato con la Soprintendenza, si procederà con lo smantellamento della struttura della scala esistente, posta a servizio ed accesso all'ambiente interno, partendo dalle parti più alte in quota, scendendo verso il basso.
Procedendo per ciascun pianerottolo e rampa, verranno prima rimosse le ringhiere, poi gli impalcati in tavolato o le pedate ed infine le travature di sostegno principali. Queste verranno sfilate con attenzione dalla muratura, curando di evitare il danneggiamento del supporto murario.
Si procederà poi alla costruzione della nuova struttura della scala, partendo dalla passerella di attraversamento del fossato e procedendo poi dal basso verso l’alto.
Per la realizzazione del vincolo tra le nuove travi e la muratura, si utilizzeranno le bucature già in precedenza utilizzate dalle travature in legno, con eventuale chiusura della parte eccedente. In ultimo, verranno posati i parapetti.
I contenuti pubblicati sono a cura dell’Ente beneficiario delle erogazioni liberali.
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