Il Salone della Meridiana, in passato denominato come Gran Salone, si trova al primo piano del Museo Nazionale Archeologico di Napoli, alla fine della rampa centrale dello scalone monumentale. Si tratta di un enorme salone seicentesco, di forma rettangolare (m 54 x 20; h. m 27), illuminato da porte-finestre, provviste di balconi, che si aprono lungo tre pareti: quelle dei lati lunghi si affacciano sui cortili interni, quelle della parete sud, speculare rispetto all'ingresso della sala, in corrispondenza dell'ingresso principale del Museo.
Nel corso dei lavori di ristrutturazione dell'edificio progettati dall'architetto Pompeo Schiantarelli, nel 1790 l'astronomo di corte, Giuseppe Caselli, propose che la nascente istituzione culturale fosse dotata anche di un osservatorio astronomico. La posizione del Museo all'interno del centro cittadino, ad altitudine inadatta all'osservazione dell'eclittica, rese inefficace il progetto di osservatorio, trasferito sulla collina di Capodimonte: la meridiana posta nell'angolo nord-occidentale del Salone ne rappresenta l'unico elemento realizzato.
Il bene monumentale necessita di un intervento di restauro e risanamento conservativo. In alcuni settori della meridiana, infatti, sono stati rilevati uno slittamento delle lastre di marmo, che ha coinvolto anche il listello di ottone che la delimita, e fenomeni di degrado della superficie marmorea. I vetri di protezione degli acquerelli con i segni zodiacali risultano crepati o opacizzati a causa, probabilmente, dell’umidità presente all’interno. Si rilevano inoltre le tracce di altri, precedenti, restauri. Sulle cornici e sulle lettere in ottone sono presenti fenomeni di alterazione cromatica dovuta al passaggio del tempo, che ne ha alterato il colore e la lucentezza. Per quanto riguarda gli acquerelli, si rileva, caso per caso, una condizione di sbiadimento dei colori e/o presenza di macchie, che richiede un preventivo restauro, sia solo anche per pulitura, affinché non si intacchi la patina storica.
Gli interventi ipotizzati per la risoluzione dei problemi di degrado partono dalla volontà di non alterare la patina del tempo e, di conseguenza, l'aspetto tradizionalmente attribuito al manufatto. Per questo motivo si è ipotizzato di effettuare una pulitura dei marmi, al fine di rimuovere i depositi superficiali, cui seguirà lucidatura e protezione finale a base di cera. Per i depositi superficiali sull'ottone si procederà alla pulitura con procedimento meccanico e chimico. Per gli acquerelli, dopo l'analisi diagnostica del supporto, si procederà al restauro della carta tramite disinfezione, consolidamento, pulitura meccanica, fissaggio, reintegro delle superfici pittoriche. Gli ovali dei segni zodiacali saranno protetti con dei vetri antivandalismo. Al termine dell'intervento di restauro, a protezione della meridiana a pavimento è prevista la realizzazione di un sistema di sicurezza, tramite dissuasori, che ne impedisca il calpestamento.
Il MANN è tra i più antichi e importanti Musei al mondo per ricchezza e unicità del suo patrimonio; espone oggetti di valore esemplare in varie sezioni tematiche e conserva centinaia di migliaia di reperti databili dall’età preistorica alla tarda antichità. La formazione delle collezioni s'intreccia con le vicende della famiglia dei Borbone cui si devono i due nuclei fondanti del Museo: la collezione Farnese e le collezioni vesuviane (mosaici, affreschi, oggetti della vita quotidiana e preziosi), frutto delle prime esplorazioni archeologiche promosse da Carlo III a partire dal 1738 a Ercolano e dal 1748 a Pompei e proseguite da Ferdinando IV. Inaugurato nel 1816 come Real Museo Borbonico e divenuto Nazionale nel 1860, il Museo ha costituito un punto di riferimento per la tutela archeologica dell'talia Meridionale, acquisendo materiali provenienti da scavi e collezioni private, e a partire dagli anni 2000, ha inserito tra le proprie collezioni anche specifiche sezioni rierite al territorio cittadino. Il MANN sta investendo su attività scientifiche di riallestimento delle collezioni, sul consolidamento di collaborazioni con i più grandi musei internazionali e sui servizi interni: recupero dei due giardini storici; prossima inaugurazione dei nuovi spazi del laboratorio di restauro ed entro l'estate 2017 la nuova caffetteria. Il Museo intende aprirsi alla città, in particolare ai quartieri limitrofi tra cui la Sanità, sia attraverso l'organizzazione di eventi sia proponenosi come polo per la formazione, anche attraverso la realizzazione di un laboratorio permanente per i bambini, che ospiterà attività di didattica innovativa nel segno dell'archeologia come riscoperta dei valori identitari e del senso di appartenenza civica. Una particolare attenzione sarà posta nei confonrti del pubblico in età scolare proveniente da contesti di disagio socio-economico e con disabilità.
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