Il Salone della Meridana del MANN è uno dei luoghi simbolo del Museo e deve il suo nome alla presenza di un orologio solare, realizzato a partire dal 1790, su impulso dell'astronomo di corte Giuseppe Caselli, nel corso dei lavori di ristrutturazione dell'edificio, seguiti dall'architetto Pompeo Schiantarelli.
Al termine di una attenta valutazione diagnostica, il restauro prevede la risoluzione dei fenomeni di degrado sui marmi e sugli ovali decorati con i segni zodiacali. Al termine dell'intervento si prevede la realizzazione di un sistema di protezione dell'opera tramite dissuasori.
Il MANN è tra i più antichi e importanti musei al mondo per ricchezza e unicità del suo patrimonio; espone oggetti di valore esemplare in varie sezioni tematiche e conserva centinaia di migliaia di reperti databili dall’età preistorica alla tarda antichità.
La formazione delle collezioni s'intreccia con le vicende della famiglia dei Borbone, cui si devono i due nuclei fondanti del Museo: la collezione Farnese e le collezioni vesuviane (mosaici, affreschi, oggetti della vita quotidiana e preziosi), frutto delle prime esplorazioni archeologiche promosse da Carlo III a partire dal 1738 a Ercolano e dal 1748 a Pompei e proseguite da Ferdinando IV.
Istituito da Ferdinando IV nel 1777, inaugurato nel 1816 come Real Museo Borbonico e divenuto Nazionale nel 1860, il Museo ha acquisito reperti provenienti da scavi e collezioni private, come quella del cardinale Stefano Borgia di Velletri (1817) e del marchese Nicola Santangelo, ministro dell'Interno del Regno di Napoli (1864); il patrimonio del Museo si è arricchito inoltre, nel corso del tempo, dei materiali provenienti dalle attività di scavo e tutela archeologica in Italia Meridionale fino alla progressiva istituzione dei musei sul territorio.
Negli ultimi anni il MANN ha investito e continua ad investire nelle attività di ricerca, nel riallestimento delle collezioni e dei giardini storici, nella rifunzionalizzazione dell'edificio e nei servizi al pubblico.
Il Museo, inoltre, punta sull'accessibilità e sull'apertura alla città, soprattutto ai contesti di disagio socio-economico e povertà educativa, nel segno di una archeologia che fornisca gli strumenti per la riscoperta dei valori identitari e del senso di appartenenza civica.
I contenuti pubblicati sono a cura dell’Ente beneficiario delle erogazioni liberali.
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