I Civici Musei di Udine sono un museo multiplo costituito da: Musei del Castello, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Casa Cavazzini, Museo Etnografico del Friuli, Gallerie del Progetto di Palazzo Morpurgo e Museo Friulano di Storia Naturale.
I Musei del Castello, a loro volta comprendono: la Galleria di Arte Antica, che ospita la pittura friulano-veneta dal Trecento alla metà dell'Ottocento con pregevoli dipinti su tavola e su tela dei maestri Andrea Bellunello, Giandomenico da Tolmezzo, Pellegrino da San Daniele, Giovanni Martini, Vittore Carpaccio, Palma il Giovane; la Galleria dei Disegni e delle Stampe, che annovera opere di artisti di rilievo nazionale e internazionale, come i disegni di Federico Barocci, Giambattista Tiepolo, le incisioni di Albrecht Dürer e un'acquaforte di Rembrandt; il Museo Friulano della Fotografia con l’esposizione di fotografie d’epoca che documentano la storia di Udine dalla seconda metà dell’Ottocento al secondo dopoguerra; il Museo Archeologico, allestito nel 2012, grazie a fondi reperiti con il Progetto Europeo INTERREG Italia – Slovenia “OPENMUSEUMS” e concepito secondo criteri di accessibilità grazie a reperiti con il Progetto Interreg Central Europe “COME-IN!, che espone reperti frutto del collezionismo e della ricerca messe in campo tra fine dell’800 e primi anni del ‘900 da collezionisti ed eruditi friulani; il Museo del Risorgimento, allestito nel 2013 nell’ambito del Progetto Europeo INTERREG Italia – Slovenia “OPENMUSEUMS”, che propone un percorso volto ad illustrare gli avvenimenti di storia locale, dalla caduta dello Stato Veneto nel 1797 sino agli anni successivi all’annessione del Friuli all’Italia nel 1866.
Casa Cavazzini, il cui edificio è stato ristrutturato su progetto di Gae Aulenti ed aperto al pubblico nel 2012, ospita le collezioni di arte moderna e contemporanea e periodicamente è sede di mostre internazionali al secondo piano dell’edificio. Il nucleo fondante è costituito dalla raccolta moderna di opere di giovani pittori emergenti della Galleria Marangoni, costituitasi fra il 1895 e la Prima Guerra Mondiale, grazie al lascito del mecenate e commerciante friulano Antonio Marangoni, cui si sono aggiunte nel secondo dopoguerra la collezione FRI.A.M. - acronimo di Friul Arts and Monuments - del 1976, formata da opere di giovani artisti americani emergenti degli anni Settanta e nel1984 la pregevole collezione Astaldi, forte di 193 opere tra dipinti, sculture e saggi grafici di grandi esponenti italiani collocabili tra gli anni Trenta e Sessanta del Novecento.
Il Museo Etnografico del Friuli, allestito nel 2009 presso Palazzo Giacomelli secondo criteri museografici innovativi, espone una ricca e variegata collezione relativa ai diversi ambiti della cultura tradizionale locale, in un arco temporale che va dal XVIII e il XX secolo. Nucleo di partenza delle collezioni sono i materiali raccolti e selezionati da Lea Orlandi e Gaetano Perusini e già esposti sino al sisma del 1976 nell’originario Museo delle Arti e Tradizioni Popolari. Le raccolte del museo si sono notevolmente arricchite nel 2000 grazie al cospicuo Lascito dei coniugi Luigi e Andreina Ciceri, appassionati di etnografia e tradizioni popolari e convinti promotori della cultura friulana, la cui amplissima e interessantissima raccolta vanta un notevole insieme di sculture lignee, suppellettili, dipinti, arredi sacri, mobili antichi, manufatti tessili, beni del settore ergologico, provenienti per lo più dalla Carnia e dalla fascia pedemontana della destra Tagliamento.
Le Gallerie del Progetto a Palazzo Valvason Morpurgo sono sede di esposizioni temporanee a tema. E’ sede degli archivi di architettura e design, dove sono conservati circa ventimila disegni, tavole progettuali, plastici, fotografie e diapositive storiche. Tra i fondi conservati spiccano quelli degli architetti D'Aronco, Zanini e D'Olivo donati al Comune di Udine
Il Museo Friulano di Storia Naturale che custodisce oltre 1.300.000 reperti provenienti soprattutto dal territorio friulano. Una buona parte di essi fa parte di collezioni storiche di grande interesse, altri costituiscono raccolte aperte a continui incrementi esito di ricerche o di acquisizioni.
Descrizione dell'intervento
Il presente progetto di restauro ha consentito la messa in sicurezza e conservazione di una serie di beni artistici di ambito liturgico e devozionale privato datati ai secoli XVII-XVIII e realizzati in botteghe di area veneto-friulana, appartenenti al Lascito Ciceri. La cospicua collezione Ciceri è frutto di oltre 50 anni di instancabile lavoro di ricerca condotto in diverse località della regione dai coniugi Luigi e Andreina e fa parte del nucleo principale dei beni custoditi presso il Museo Etnografico del Friuli. Aspetto preminente dell’indagine dei coniugi è sempre stata l’attenzione costante e continua verso il mondo della religiosità. L’insieme dei materiali raccolti negli anni ben testimonia l’evoluzione e la trasformazione della tradizione religiosa. Di questa raccolta fanno parte le sculture lignee e gli arredi sacri oggetto dell’intervento di restauro. Si tratta di quattordici opere lignee scolpite e intagliate, in parte policrome e/o dorate, e di cui alcune presentano decori realizzati in metallo o in tessuto. Tutte le opere rappresentano immagini sacre e suppellettili di uso liturgico di varie epoche (dal secolo XVII al XVIII) e riferibili ad artisti ignoti di area friulana o zone limitrofe, costituendo un interessante e variegato contributo all'arricchimento della storia artistica locale. Del nucleo fanno parte n. 4 sculture di Madonne (di cui una con padiglione), n. 6 reliquiari, di cui quattro costituiti da due coppie, n. 2 angeli cerofori, n. 1 croce con basamento, n. 1 paggio moro.
I contenuti pubblicati sono a cura dell’Ente beneficiario delle erogazioni liberali.
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