La Biblioteca comunale di Arquà Polesine svolge attività di polo culturale del paese. Dotata di oltre 9.000 volumi, vanta circa 700 utenti l'anno, di ogni fascia di età, provenienti anche da fuori comune, soprattutto ragazzi. E' aperta il mercoledì pomeriggio e il venerdì mattina, grazie a volontari. Organizza incontri con le scuole, presentazione di libri, circa uno al mese, rivolti alla cittadinanza, e l'annuale premio Raìse, in collaborazione con il Comune, Assessorato alla Cultura, giunta quest'anno alla 30^ edizione, a cui partecipano autori da ogni parte del mondo per la valorizzazione della lingua veneta.
Descrizione dell'intervento
Il premio Raìse esprime la nostra affezione alla terra polesana e veneta, a quei dialetti che la sua gente non dimentica e non vuol perdere. Il dialetto, è la lingua della vita e questa vita si esprime in prosa e in poesia con un andamento da antico filò, un intrattenimento mai dimenticato pur nel mutare dei tempi e delle comunicazioni.
In questo momento della storia siamo chiamati a generare nuovi linguaggi, non possiamo fermare il divenire; dobbiamo cercare quell’equilibrio fra passato e futuro, ma senza dimenticare le nostre radici.
La lingua italiana, infatti, non ha sostituito il dialetto nella vita di tutti i giorni, nei rapporti familiari e sicuramente entrando in un caffè o per strada la parlata che si sente è quella dialettale, la lingua familiare.
Il dialetto è importante non come forma in sé o moto nostalgico, ma come necessità di esprimere e ritrovare quella forma spontanea dell’essere che accoglie la vita in tutti i suoi aspetti. Da più parti, non solo nella nostra terra, emerge la necessità del recupero delle radici: già Pier Paolo Pasolini ne aveva insegnato l’importanza, hanno continuato a farlo Fellini, Andrea Zanzotto e altri.
Le esistenze di un tempo non troppo lontano, grazie ai poeti che presentano le proprie opere, rivivono in quel magico specchio che è da sempre la poesia vera alla quale non fa difetto l’uso di una lingua ‘minoritaria’. I poeti infatti non credono che il dialetto sia “un relitto del passato arrugginito e da buttare”.
In questo spirito nasce il premio Raìse, manifestazione letteraria nata grazie al Sindaco di allora Pietro Marangoni e all’ ingegnere arquatese Giuseppe Schiesaro, emigrato in America, per valorizzare e mantenere viva la lingua dialettale veneta, e promossa ogni anno dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Arquà Polesine, continua da 30 anni e rispecchia l’anima della nostra provincia e di tutto il Veneto.
Il concorso, ormai noto in Italia e all’estero, attira l’attenzione e l’interesse di veneti oggi residenti in tutto il mondo e mantiene vivi i contatti grazie ai collegamenti e agli scambi epistolari via e-mail con gli amici lontani. La partecipazione al “Premio Raìse” è gratuita e raggiunge ogni anno le più importanti biblioteche del Triveneto, Istria compresa, per essere diffuso.
I contenuti pubblicati sono a cura dell’Ente beneficiario delle erogazioni liberali.
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