Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Prato della Valle, la piazza più grande di Padova, una delle più grandi d’Europa seconda solo alla piazza Rossa di Mosca, è simbolo dell’identità patavina e della tradizione veneta: novantamila metri quadrati cinti da palazzi tra i quali spiccano la Loggia Amulea, il Foro Boario, Palazzo Angeli oltre alle cupole della Basilica di Santa Giustina.
Al centro del famoso “prato senza erba”, l’isola Memmia, un vasto giardino a forma ovoidale abbracciato da un canale ornato di un doppio anello di statue rappresentanti cittadini illustri.
L’attuale sua configurazione, quale spazio di interazione sociale, di commerci, di spettacoli, si deve alle capacità progettuali e organizzative di Andrea Memmo, provveditore della Repubblica di Venezia, a Padova nel 1775.
Oggi il Prato della Valle si presenta come la piazza più grande d'Europa, dopo la Piazza Rossa, con i suoi 90.000 mq di superficie, 78 statue, 16 vasi ornamentali, 4 ponti, 8 obelischi e può legittimamemnte vantare il titolo di più bella isola pedonale al mondo.
Nel corso del tempo, questo luogo monumentale è stato oggetto di numerosi interventi di recupero conservativo e architettonico, che vanno tuttavia ripetuti nel tempo. Delle 78 statue collocate nell'anello che circonda l'Isola Memmia la maggior parte necessità di interventi di restauro, di costo variabile da € 5.000,00 a € 15.000,00.
Si descrive, a titolo esemplificativo, l'intervento necessario per la Statua n. 76.
A seguire i primi interventi di restauro che verranno avviati in base alle donazioni ricevute riguarderanno la statua n. 3 (Azzo II d'Este), n. 22 (Papa Paolo II) e n. 23 (Papa Eugenio IV)
Informazioni sullo stato della conservazione
Attualmente necessitano di restauro n. 53 statue e n. 8 obelischi + 2 statue site sotto la Loggia Amulea (statua del Dante e statuta del Giotto).
Si riporta a titolo di esempio la descrizione della statua n. 76 dedicata a Syefano Bathory.
Figlio di Andrea, nobile della Transilvania, nacque l'anno 1533. A 18 anni inizia a viaggiare per tutta l'Europa e giunto al suo venticinquesimo anno si ferma a Padova, ove frequenta l'Università, "scolaro" di giurisprudenza, abbinando lo studio agli esercizi cavallereschi, fiorenti in quel tempo nella nostra città. Tornato in patria, combatte contro le bandiere dell'imperatore Ferdinando d'Asburgo e viene fatto prigioniero. Liberato per i buoni uffici di Giovanni Sigismondo, principe di Transilvania, ne sposa la sorella Anna Iagellone. Guerreggia per l'indipendenza polacca contro turchi, russi, valacchi e tartari. TaIe è la sua fama e il suo ascendente sui suoi compatrioti che questi, dopo la fuga di Enrico III di Valois, sovrano di Polonia, in Francia, lo acclamano nel 1576 suo successore.
Disciplinate le tribù cosacche ed ottenuta la pace con i russi per la mediazione di papa Gregorio XIII, la sua opera di sovrano si rivolge alla riorganizzazione della giustizia, dell'esercito e della cosa pubblica, dimostrandosi quanto mai savio e giusto. Ma il suo lavoro viene troncato da immatura morte che lo coglie a soli 54 anni nel dicembre 1586, a Grodno.
Jacopo Augusto Thuani scrisse la biografia di tanto illustre personaggio.
La sua statua, eretta nel 1789 per volontà di Stanislao II Poniatowsky, re di Polonia, è opera dello scultore Giovanni Ferrari.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Le statue sono collocate in una Piazza aperta al pubblico e sono pertanto liberamente fruibili dalla cittadinanza e dai visitatori.