Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Il 30 novembre 2000 la XXIV assemblea plenaria del World Heritage Committee (W.H.C.) ha iscritto Verona nella World Heritage List ( W.H.L) con la denominazione “City of Verona” (Città di Verona) e la seguente motivazione: “La storica città di Verona, fondata nel I secolo a.C., ha conosciuto periodi d’espansione nel XIII e XIV secolo sotto il dominio della famiglia degli Scaligeri e dal XV al XVII secolo sotto la Repubblica di Venezia. Costituisce, inoltre, un eccezionale esempio di piazzaforte. Verona ha conservato un notevole numero di monumenti antichi, di epoca medioevale e del Rinascimento. E’ una città di cultura e di arte”.
E’ precisamente il centro storico ad essere stato inserito nella lista del Patrimonio Mondiale UNESCO: i limiti dell’area sono definiti dalle mura magistrali, a cui appartiene Porta Vescovo, innalzata sotto la Repubblica Veneta nel 1520, per opera (probabilmente) dell’architetto Falconetto, sulla preesistente cinta scaligera di fine Duecento.
Porta Vescovo, così chiamata dalla gabella che un tempo veniva riscossa in nome del vescovo, venne costruita a pianta quadrata, con un grande androne per il passaggio carraio centrale e con passaggio pedonale laterale. L’edificio si eleva su un solo piano, con attico e copertura a tetto.
Il prospetto che guarda verso la (allora) campagna riprende lo schema classico dell’arco trionfale, decorato in pietra bianca.
In età asburgica, metà Ottocento, furono aggiunti due corpi simmetrici ad un piano, visibili dal lato della città, riservati al corpo di guardia e al magazzino della polvere; di poco successiva fu la creazione di un nuovo passaggio carrabile e pedonale.
Oggi Porta Vescovo si presenta con splendida impostazione rinascimentale ad est e in stile austriaco verso la città, con fronte in cotto e tufo e torrette poligonali caratteristiche. Nel 1920 è stata realizzata una prima breccia, grazie ad una doppia fornice; una seconda è stata aperta circa 30 anni più tardi, sul lato verso la rondella di Santa Toscana.
Informazioni sullo stato della conservazione
La porta versa in uno stato di trascuratezza, in un contesto esterno di degrado e, interno, di nulla valorizzazione rispetto al titolo Unesco. Il suo ripristino artistico andrebbe, inoltre, a dare ulteriore attrattiva ad una zona storica di Verona, arricchita, nelle adiacenze, dal teatro Camploy e dalla chiesa di S. Toscana.
L’associazione “Museo della Radio” ha un progetto concreto e pronto per riqualificare il sito, restituendo dignità e fruizione pubblica. Bonifica e pulizia esterna ed interna per allontanare accampamenti temporanei e riavvicinare cittadini e turisti, manutenzione della struttura artistica, illuminazione adeguata per garantirne la sicurezza e sottolinearne le linee architettoniche, rinnovamento interno ed esterno, mantenimento e conservazione, messa in sicurezza.
Attraverso l’ospitalità della collezione, unica al mondo, del MURA - MUseo della Radiocomunicazione (già esistente a Verona in altro loco, ma ora pronto ad essere accolto in questa prestigiosa sede, per raccontare la storia della radio e dei mezzi di comunicazione, dalla straordinaria invenzione del wireless, ad opera di Guglielmo Marconi, alle sue applicazioni), si vuole ridare visibilità e tutela ad un sito di Verona poco noto ai più, ma non meno affascinante degli altri che ne hanno fatto una delle mète turistiche più frequentate a livello mondiale.
Vogliamo bene a Verona: merita cura in ogni sua parte e questo è il nostro contributo per concretizzare tale intento.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Da marzo 2020 visitabile giornalmente ad ingresso libero.