I contenuti pubblicati sono a cura dell’Ente beneficiario delle erogazioni liberali il quale dichiara che i dati trasmessi sono conformi all’ art. 1 – Art Bonus - Decreto Legge 31 maggio 2014, n. 83 e s.m.i.

Attività principali dell'istituzione

Il Parco Archeologico di Paestum e Velia, sito UNESCO dal 1998, dal 2015 fa parte dei trenta musei dotati di autonomia speciale nell'ambito della riforma Franceschini 2015. Si aprono così nuove prospettive di crescita per lo sviluppo del sito e di tutto il territorio.

Il Parco Archeologico di Paestum e Velia sta investendo in una serie di importanti iniziative volte alla conservazione del suo patrimonio culturale e ad assicurarne una sempre più ampia accessibilità per tutti i suoi visitatori.

I progetti messi in campo nell'ambito della nuova autonomia mirano ad una crescita sostanziosa e sostenibile, sia in termini culturali che economici. Come aziende e donatori potete partecipare al nuovo percorso del Parco affinché la memoria del passato sia custodita per il futuro.

Seguendo questa pagina, e la sezione dedicata sul nostro sito http://www.museopaestum.beniculturali.it/sostienici/, potrete rimanere sempre aggiornati su tutto quello che riusciremo a realizzare insieme grazie al Vostro sostegno.

 

ORARI DI APERTURA DEL PARCO ARCHEOLOGICO DI PAESTUM E VELIA

Dalle ore 9:00 alle ore 19:30 [ultimo ingresso 18:45] dal lunedì alla domenica.

Il Museo di Paestum e l’Area Archeologica di Velia sono chiusi il lunedì.

Dal tramonto, la visita all’area archeologica di Paestum è limitata al percorso illuminato del Santuario meridionale.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 100.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Partecipa all’irripetibile occasione di ricostruire la storia di una grande città magno-greca.

Nella zona occidentale dell’antica città di Poseidonia-Paestum, a ridosso della cinta muraria e a poche centinaia di metri dal mare, è stato rinvenuto un edificio sacro di stile dorico, attualmente in corso di scavo. La scoperta consente di fare nuova luce sulle origini e sullo sviluppo urbanistico della polis magnogreca e forniscono dati cruciali per comprendere l’evoluzione dell’architettura dorica a Poseidonia e in Magna Grecia.  Dallo studio degli elementi architettonici e dei materiali archeologici, il tempio risale ai primi decenni del V secolo a.C. e il santuario è frequentato almeno fino al I secolo a.C. A oggi, l’edificio costituisce per caratteristiche architettoniche e dimensionali, un assoluto unicum dell’architettura templare di ordine dorico: è conservato nelle porzioni dello stilobate (basamento delle colonne) e del crepidoma (gradini dove veniva costruito il tempio) e misura 11.60x7.60 m., con una peristasi di 4x6 colonne. A circa 9 m dal tempio, e perfettamente in asse con esso, si trova l’altare con ancora visibili i segni dell’intonaco bianco che ne rivestiva le pareti. Il recupero di numerosi elementi architettonici (rocchi di colonne, capitelli, metope, triglifi, blocchi del basamento e parti del tetto in travertino, arenaria e terracotta, alcuni con tracce di pittura) ha permesso agli archeologi di avanzare un’ipotesi ricostruttiva dell’edificio; in particolare si segnala il recupero di due serie di sime distinte per dimensioni ma uguali nella decorazione con palmette a cinque foglie e fiori di loto e gocciolatoi a protome leonina che si datano nei decenni iniziali del V sec. a.C. Tra la fronte principale del tempio (Est) e l’altare vi era una vasta area di circa 60 mq densa di materiale votivo databili al periodo romano. Le statuette in terracotta raffigurano recumbenti, tanagrine, modellini in pietra e in terracotta di templi e di altari, riproduzioni di animali, in particolare bovini e volatili, bruciatori, unguentari, sostegni e divinità come Athena, Hera, Demetra, Afrodite.

Una precedente fase di vita del tempio è testimoniata dalla presenza di 14 capitelli dorici frammentari e altri materiali architettonici rinvenuti all'interno della peristasi del tempio di V sec. a.C. I capitelli sono di dimensioni analoghe a quelli del tempietto finora esplorato. La tipologia è, invece, differente e confrontabile con quella dei capitelli del tempio di Hera I cosiddetto “Basilica”, il più antico dei tre templi maggiori di Paestum. Si tratterebbe di una precedente fase del tempio con la struttura architettonica di modeste dimensioni ma con caratteristiche architettoniche simili a quelle dei primi grandi templi pestani e da datarsi al VI secolo a.C. Per motivi ancora da accertare, forse un crollo, all’inizio del secolo successivo questa struttura è stata sostituita, nella medesima area, da un nuovo tempio.La portata della scoperta non si limita all’architettura e alla storia del santuario ma amplia notevolmente la conoscenza dell’impianto urbanistico della città.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA CHIUSA


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Lavori in corso

IMPORTO 24.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Intervento di pulizia, consolidamento delle superfici, conservazione e tutela della cinta muraria di Paestum da Torre 20 a Torre 19 (lato sud delle mura di Paestum).

DESCRIZIONE TECNICA DELL’INTERVENTO

L’INTERVENTO SARÀ ESEGUITO SECONDO LE SEGUENTI ATTIVITÀ E PROCEDIMENTI:

- DISERBO ED ELIMINAZIONE DELLA VEGETAZIONE INFESTANTE, SULLA CRESTA DELLE MURA E SUI LATI INTERNO ED ESTERNO DELLA PORTA;

- RILIEVO E STUDIO DELLE STRUTTURE MURARIE, E LORO CARATTERISTICHE (TESSITURA, CRONOLOGIA, STATO DI CONSERVAZIONE ETC.)

-RILIEVO CON TECNICA FOTOGRAMMETRICA E RESTITUZIONE DELL’ISCRIZIONE E DELL’AREA DELLA PORTA;

-CATALOGAZIONE SPEDITIVA DEI BLOCCHI PERTINENTI L’AREA (I BLOCCHI NON SARANNO OGGETTO DI ANASTILOSI E VERRANNO MOVIMENTATI SOLO IN RELAZIONE ALLE NECESSITA’ DI PROGETTO)

- RESTAURO DELLE SUPERFICI CON TECNICHE DI CONSOLIDAMENTO E INTEGRAZIONE.

- INTEGRAZIONE DI LIMITATI TRATTI DEL PARAMENTO CON BLOCCHI DA INDIVIDUARSI TRA QUELLI CATALOGATI E SISTEMATI AI PIEDI DELLE MURA;

- ELIMINAZIONE DELLE LACUNE PIÙ PICCOLE CON TASSELLATURE;

- RIMOZIONE DEGLI ELEMENTI DI OSTRUZIONE;

-PULIZIA DELLA SUPERFICIE CON ISCRIZIONI

- CONSOLIDAMENTO DELLE SUPERFICI DECORATE/ISCRIZIONI;

PROTEZIONE DELLE SUPERFICI CON IDONEI MATERIALI CON CARATTERE DI REVERSIBILITA’

LA FINALITÀ DELL’INTERVENTO È QUELLO DI RESTITUIRE CONSISTENZA ARCHITETTONICA E STRUTTURALE ALLA CINTA MURARIA, LIMITANDO GLI INTERVENTI A QUELLI ASSOLUTAMENTE INDISPENSABILI PER IL PERSEGUIMENTO DEGLI OBIETTIVI GENERALI SOPRA DESCRITTI. TUTTI GLI INTERVENTI SONO FONDATI SU UN APPROCCIO SCIENTIFICO E GARANTISCONO L’AUTENTICITÀ DEL MANUFATTO. LE FASI DI RILIEVO E STUDIO PRECEDERANNO GLI INTERVENTI DI RESTAURO.


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Procedure di Gara

IMPORTO 60.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

AGGIORNAMENTO: La restante quota volta al conseguimento dell'obiettivo di raccolta fondi per il restauro del Tempio di Athena è stato ottenuto grazie ad un co-finanziamento del MiBACT a seguito della partecipazione del Parco Archeologico di Paestum al concorso per l'assegnazione di fondi pubblici per il co-finanziamento di progetti Art bonus di cui al DM 28 gennaio 2016.

L'Athenaion, o Tempio di Atena (conosciuto anche come Tempio di Cerere), fa parte del complesso di monumenti unico al mondo del Parco Archeologico di Paestum e rappresenta il cosiddetto Santuario Settentrionale della città antica. Posizionato sul punto più alto della città, a nord degli spazi pubblici, il tempio dorico della dea protettrice e guerriera dominava l’area. Intorno al 500 a.C., si realizzò il monumentale tempio che si è conservato fino alla cornice del tetto. La parte interna (“cella”), che è elevata rispetto al colonnato circostante, era accessibile attraverso un’ampia anticamera (“pronaos”) decorata con colonne ioniche.

L'intervento di manutenzione, fondamentale alla perfetta conservazione di questo bene storico-architettonico, prevede:

  • una prima fase di analisi sul monumento, sui restauri precedenti, sugli aspetti strutturali, analisi geologica e geotecnica, petrografica e delle alterazioni biologiche presenti sulle superfici.

  • Nella seconda fase si procede alla mappatura della superficie lapidea, alla sua pulizia ed alla stuccatura di fessurazioni e cavità per ricomporre l'omogeneità della superficie e inibire l'ingresso di acqua e polveri.

  • L'ultima fase prevede il monitoraggio, le analisi monografiche, chimiche e del degrado della microflora.

 


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 26.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

La cinta fortificata di Paestum è una delle più significative e meglio conservate dell'antichità. Le fasi e i sistemi costruttivi adottati restituiscono un quadro storico complesso e di grande valore per la conoscenza del mondo antico.

Il progetto Adotta un blocco delle mura (Porta Sud) è la vostra opportunità per contribuire direttamente alla difesa della bellezza della città di Paestum e della sua storia, da preservare per le future generazioni. Grazie al vostro supporto, potremo riuscire a difendere questo inestimabile patrimonio, così come un tempo queste stesse mura difendevano la città di Paestum. L’inizio del grande progetto di conservazione del Parco Archeologico di Paestum, parte proprio dalle sue lunghe mura, la sua parte più esterna e primo punto di contatto tra l’area archeologica e il territorio circostante.

L’intervento si inserisce nel più generale progetto di completamento della riqualificazione, restauro e la valorizzazione del tratto meridionale delle fortificazioni della città di Paestum. Il progetto si inquadra in un programma di lungo respiro teso al recupero della cinta fortificata, elemento identitario della città antica e del paesaggio pestano, e di rendere accessibile alla fruizione pubblica l'intero monumento, garantendogli unità e piena funzionalità.

 

L'intervento includerà anche un trattamento di pulizia da invasione biologica:

  • RESTAURARE AMPIA PARTE DEL SETTORE MERIDIONALE DELLA FORTIFICAZIONE, INTERESSATO DA DIFFUSI DISSESTI E DA UNA INTENSA VEGETAZIONE INFESTANTE, CAUSA PRINCIPALE DEL DEGRADO DELLE STRUTTURE;
  • ESTENDERE LE AREE DI VISITA E LA FRUIBILITÀ DELLA FORTIFICAZIONE DI PAESTUM, IN AGGIUNTA A QUELLE GIÀ SISTEMATE NEGLI INTERVENTI PRECEDENTI ED IN CORSO;
  • FACILITARE E RIDURRE LE OPERAZIONI DI MANUTENZIONE DELLE MURA, CON EVIDENTI VANTAGGI DAL PUNTO DI VISTA ECONOMICO-GESTIONALE E DELLA FRUIZIONE;
  • ACQUISIRE UN PATRIMONIO DI INFORMAZIONI ARCHEOLOGICHE UNICO E DI ELEVATISSIMO VALORE CONOSCITIVO;
  • CONSOLIDARE TECNICHE INTEGRATE DI RESTAURO, INDAGINE SCIENTIFICA E MANUTENZIONE GIA’ SPERIMENTATE CON I PRECEDENTI INTERVENTI SULLE MURA DI CINTA;
  • CREARE UN AMPIO PERCORSO DI VISITA DELLE MURA CHE SI INTEGRI ALL’OFFERTA ARCHEOLOGICA ATTUALE DEL PARCO ARCHEOLOGICO DI PAESTUM, CHE INCLUDE IL MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE, L’AREA ARCHEOLOGICA, IL MUSEO NARRANTE DEL SANTUARIO ALLA FOCE SELE, IL COMPLESSO ARCHEOLOGICO ARCHEOLOGICO-INDUSTRIALE DELL’EX STABILIMENTO CIRIO CON IL SANTUARIO DI SANTA VENERA.
  • RESTITUIRE ALLA FRUIZIONE L’INTERO COMPLESSO DELLA CITTÀ ANTICA, LA CONNESSIONE TRA TUTTI GLI ELEMENTI DELLO SPAZIO URBANO E DELLE SUE RELAZIONI CON IL TERRITORIO.