Attività principali dell'istituzione
Il Teatro Scientifico, che oltre all'attività della compagnia ha fondato e gestisce il Teatro Laboratorio di Verona, svolge un lavoro improntato sull'innovazione e la ricerca di nuovi linguaggi in un'intersecazione della arti, producendo e promuovendo testi di drammaturgia contemporanea, teatro civile, sociale e di comunità, reinterpretazioni di testi classici per cercare - attraverso il passato - di penetrare il presente, affiancando e approfondendo gli spettacoli con convegni di studio, tavole rotonde e laboratori. Ha inoltre una sezione di studio e ricerca sulla Commedia dell'Arte.
Ha ideato e organizza dal 2014 il Festival "Non c'è differenza", dedicato all'altro da sé per l'abbattimento delle barriere fisiche e mentali e, attraverso il teatro, promuovere una cultura del rispetto.
Si occupa di formazione, in particolare rivolta alle giovani generazioni e alle fasce di fragilità per un'inclusione sociale.
Opera anche in spazi non teatrali per la valorizzazione del patrimonio artistico del territorio.
Rappresenta testi spesso mai rappresentati dando voce ad autori e tematiche particolari e lo fa utilizzando il teatro di parola intersecato alla commistione di linguaggi quali la musica e pittura dal vivo, danza, video (nel 2011 è stata fondata la sezione Nuove Officine Cinematografiche che con i suoi lavori è già stata presente al Festival di Cannes e a molti festival Internazionali riportando numerosi riconoscimenti - v. http://www.non-cinema.com)
Oltre all'attività della compagnia, organizza una stagione teatrale d'innovazione ospitando spettacoli di drammaturgia contemporanea.
Il Teatro Scientifico è partner di reti nazionali che hanno la finalità di promuovere il teatro emergente (IN-BOX) e d'innovazione (PPTV), di promuovere principalmente attraverso azioni culturali, la cultura della solidarietà la creazione di sinergie allo scopo di favorire iniziative di cittadinanza attiva e solidale (BOX 336).
Prosegue e persegue l'idea di uno spazio culturale centro polivalente nel cuore della città di Verona, casa di artisti. Teatro spazio sempre aperto per l'incontro, luogo di intersezione delle arti, possibile a ogni trasformazione logistica e scenotecnica, teatro abitato, spazio dedicato alla cultura e all'aggregazione, alla partecipazione attiva.
Ha collaborato, tra gli altri, con Carmelo Bene, Dario Fo, Grotowski, Albertazzi, Living Theatre, Club Tenco, Raf Vallone, Mariano Rigillo, Centro Studi sul Teatro Medioevale e Rinascimentale di Roma, Franco Battiato, Vittorino Andreoli, Lindsay Kemp, Pierpaolo Sepe, Elisabetta Pozzi etc.
Sull'attività del Teatro Scientifico, presente due volte alla Biennale di Venezia, a Festival nazionali e internazionali, hanno scritto autorevoli nomi della stampa e sono state pubblicate varie tesi di laurea. Nel 2016 è uscito il libro di Andrea Porcheddu "I due gentiluomini. Un laboratorio a Verona" (ed. Titivillus).