Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
L'area archeologica di Pieve a Socana, con la pieve romanica e i resti di epoca etrusca, si trova nel Comune di Castel Focognano, nella parte meridionale della vallata del Casentino.
La presenza etrusca a Socana era nota fin dagli anni venti e trenta del Novecento, quando furono rinvenuti alcuni reperti nel terreno retrostante la chiesa, tuttavia solo in occasione dei lavori di ristrutturazione della chiesa, avvenuti tra il 1969 e il 1974, durante le operazioni di sterro nell'area attorno all'abside sono stati ritrovati i resti dell'altare sacrificale, i muri del recinto sacro assieme, alcuni muri di epoca medioevale e i resti di due absidi laterali.
L'ara è realizzata in blocchi di pietra arenaria, tenuti insieme con grappe in piombo, presenta modanature lungo tutto il suo profilo e, dal punto di vista cronologico, la sua costruzione viene posta intorno alla seconda metà V secolo a.C.. L'altare, delle dimensioni di 3,75 m per 5 m, è collocato all'interno di un recinto sacro, costituito da grandi blocchi squadrati ed è stata in parte ricostruita rimontando assieme alcune parti rinvenute nei muri circostanti, emersi durante lo scavo. La forma e le dimensioni rimandano all'ara del tempio C della città etrusca di Misa, nei pressi di Marzabotto (BO); ciò attesta i rapporti che, in epoca etrusca, vi erano tre il territorio casentinese e l'Etruria Padana.
In posizione opposta all'altare doveva trovarsi l'antico tempio etrusco, con la facciata rivolta ad est, di cui oggi è possibile vedere solo una porzione della monumentale scala del podio sul quale si innalzava dietro ai resti dell'abside di sinistra della chiesa.
Nell'area sono stati rinvenuti reperti che ci informano delle diverse fasi di vita del santuario: due coppie di antefisse, due ruote votive con iscrizioni in pietra fetida e un vaso in bucchero nero.
In particolare le antefisse in terracotta, due a decorazione policroma, più arcaiche, dette "a testa di Menade", del V sec. a.C. testimoniano influenze dell'Etruria meridionale, mentre le due "a testa di Minerva", datate al II sec. a.C. sono riconducibili alla fase ellenistica del tempio; è così attestata la presenza di influssi artistici esterni rispetto al Casentino e diverse fasi architettoniche del tempio.
Informazioni sullo stato della conservazione
In occasione dei lavori di ristrutturazione della chiesa, avvenuti tra il 1969 e il 1974, durante le operazioni di sterro nell'area attorno all'abside, sono stati ritrovati i resti dell'altare sacrificale, i muri del recinto sacro, alcuni muri di epoca medioevale e i resti di due absidi laterali.
L'ara è stata interessata da interventi di manutenzione e piccolo restauro nel 1986, 1987, nel 1992 e nell'autunno del 2015 da un ultimo intervento di restauro conservativo, che hanno consntito di mantenere un ottimo stato di conservazione.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
La fruizione è garantita solo per persone normo dotate (causa l'attuale stato di accesso all'area archeologica). L'ingresso è gratuito e consentito tutti i giorni dalle ore 9,00 alle ore 18,00.