I contenuti pubblicati sono a cura dell’Ente beneficiario delle erogazioni liberali il quale dichiara che i dati trasmessi sono conformi all’ art. 1 – Art Bonus - Decreto Legge 31 maggio 2014, n. 83 e s.m.i.
L’Ente dichiara che il bene oggetto di erogazioni liberali è di interesse culturale ai sensi degli artt. 10, 12 e 13 del D.L.gs. 22 gennaio 2004, n.42 e s.m.i. (Codice dei beni culturali e del paesaggio)

Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

Il Parco Durazzo Pallavicini di Pegli, realizzato tra il 1840 e il 1846, su progetto dell’architetto Michele Canzio, per volere del marchese Ignazio Alessandro Pallavicini, rappresenta un’eccellenza nell’ambito del giardino storico romantico italiano ed europeo. Caratteristica unica di questo giardino che si sviluppa su 8 ettari di collina, è quella di essere strutturato su un racconto teatrale a sfumature esoterico-massoniche che rendono la visita un’esperienza storico-culturale, paesaggistico-botanica ma anche meditativo-filosofica. Il percorso di visita è articolato in tre atti, ognuno composto da quattro scene caratterizzate da laghi, torrentelli, cascate, edifici da giardino, arredi, piante rare, scorci visivi e ‘inganni scenografici’ capaci di appropriarsi del panorama esterno e di dilatare quasi all’infinito i confini di questo luogo “magico”.

Schema dell’organizzazione teatrale

Prologo e antefatto
Il viale Gotico e il Viale Classico

1° Atto: Il ritorno alla natura
Prima Scena: il Romitaggio
Seconda scena: il Parco dei Divertimenti
Terza scena: il Lago Vecchio
Quarta scena: la Sorgente

2° Atto: il recupero della storia
Prima scena: la Cappelletta di Maria
Seconda scena: la Capanna Svizzera
Terza scena: il Castello del Capitano
Quarta scena: il Mausoleo del Capitano

3° Atto: la catarsi
Prima scena: le grotte/inferno dantesco
Seconda scena: il Lago Grande
Terza scena: i Giardini di Flora
Quarta scena: la Rimembranza

Esodo
I giochi d’acqua

Informazioni sullo stato della conservazione

Nel 1992 sono stati realizzati restauri ingenti per tutta la parte bassa, escludendo la zona alta del parco con Castello e Mausoleo; un nuovo progressivo degrado ha vanificato queste opere e riportato il bene in uno stato di grave alterazione. Dal 2009 sono iniziate nuove opere di restauro che hanno interessato sia monumenti che la parte estesa del territorio con tutte le sue problematiche di tipo paesaggistico, scenografico e tecnico. I lavori si sono conclusi nel 2014; in particolare è stato completamente recuperata la parte alta corrispondente al secondo atto dedicato alla ‘rivisitazione della Storia’ intesa da Michele Canzio come uno scorcio di medioevo. Per la prima volta il paroc è stato interamente aperto al pubblico nel 2016.

Il progetto di restauro ha previsto il recupero della vegetazione tramite azioni di riordino dell’apparato di sottobosco e arbustivo, sostituzione e integrazione di alberature, tutto mirato alla ricomposizione delle scenografie originarie e a ricreare equilibri venuti a mancare a causa dell’abbandono. È stato recuperato e in parte completamente rifatto l’ingegnoso impianto di raccolta delle acque superficiali e dei sistemi di consolidamento delle ripe, il ripristino dei percorsi, dell’impianto idrico con l’inserimento di nuove capienti cisterne interrate. 

Ma altri interventi di restauro sono previsti su: Coffee Hose, capanna svizzera, capanna sorgente, capanna giochi, giochi antichi, chiosco rose, re inserimenti arbustivi e arborei

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

ORARI DI APERTURA

Dal 1 Aprile al 30 Settembre
lunedì: giorno di chiusura (salvo festività)
martedì - venerdì: ore 9.30/ 19.00 (ultimo ingresso ore 17.00)

sabato - domenica e festività: ore 10.00/ 19.00 (ultimo ingresso ore 17.00)

Ottobre e Marzo
lunedì : giorno di chiusura
martedì - venerdì: ore 9.30/18.00 (ultimo ingresso ore 16.00) 

sabato - domenica e festività: ore 10.00/ 18.00 (ultimo ingresso ore 16.00)

Dal 1 Novembre al 31Marzo
Parco aperto con calendario specifico.

Visite guidate garantite a gruppi solo su prenotazione dal martedì alla domenica

Ingresso a pagamento:

Nei fine settimana e festivi:

INTERO 13€
RIDOTTO 10€ : over 65, giovani 19-26 anni, convenzioni, gruppi 25 persone, residenti nel Comune di Genova

FAMIGLIA 27€ : 2 adulti + 1 bambino (7-18 anni)

SCUOLE 6€ : bambini (7- 18 anni), gruppi scuola con due accompagnatori gratuiti

INGRESSO PARCO +MUSEO 16€

Il Museo di Archeologia si trova all’ interno del palazzo

Nei giorni infrasettimanali non festivi:

INTERO 11€
RIDOTTO 9€ : over 65, giovani 19-26 anni, convenzioni, gruppi 25 persone, residenti nel Comune di Genova

FAMIGLIA 24€ : 2 adulti + 1 bambino (7-18 anni)

SCUOLE 5€ :bambini (7- 18 anni), gruppi scuola con due accompagnatori gratuiti

 INGRESSO PARCO +MUSEO 13€

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Lavori in corso

IMPORTO 165.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Si tratta di un piano di manutenzione straordinaria di 5 edifici facenti parte del percoso di visita del parco: Il Castello del Capitano, la Tomba del Capitano, il Chiosco turco, il Ponte e la Pagoda cinese, e l'Obelisco egizio.

Il piano d'intervento programmato prevede che le azioni termineranno nel 2024.

Castello del Capitano: dopo 80 anni di abbandono, l'immobile è stato completamente ristrutturato nel 2013/2014 con buoni risultati ma dopo due anni hanno iniziato a manifestarsi i primi segni di nuovi ammaloramenti dovuti a piccole infiltrazioni d'acqua, ad umidità di risalita e ad un esteso sviluppo di efflorescenze saline. Pertanto si è impostato un piano di manutenzione straordinaria teso a contrastare possibili accessi di acqua meteorica a partire dal terrazzo della torre e da tutti i livelli più alti. L'intento è quello di risanare a step successivi concedendosi il tempo per valutare i risultati delle operazioni svolte. Il piano prevede anche il recupero degli apparati decorativi a partire dal pavimento a mosaico  e dalle decorazioni dipinte e in stucco della torre.

Mausoleo del Capitano: restaurato nel 2013/14 questo monumento ha bisogno di un intervento di ripresa della tinteggiatura e posa di protettivo idrorepellente relativamente alla copertura a cuspide e di piccoli ripristini sulle superfici laterali e alle colonne. In particolare è necessario intervenire sul lato est dove l'impatto con il fuoco dell'incendio del 2017 ha generato erosione alle superfici decorate in stucco.

Chiosco turco: restaurato nel 2014 il padiglione in ferro, ghisa, legno e intonaco dipinto, ha bisogno di un nuovo intervento di manutenzione straordinaria per fermare nuove manifestazioni di ruggine, per ravvivare i colori che sono stati fortemente aggrediti dai raggi solari. Necessitaun intervento di nutrimento e protettivo anche la parte delle piattabande in legno mentre la volta interna del padiglione in malta dipinta ha nuovamente bisogno di un intervento conservativo nello spicchio ovest dove, presumibilmente a causa di un fenomeno di condensa, si è geberato uno sfarinamento superficiale.

Ponte e Pagoda cinese: restaurato nel 2014 il monumento in ghisa, legno e lamiere in lega, posizionato pochi decimetri sopra le acque del lago, ha bisogno di un intervento straordinario per fermare il riaffiorare di ruggine. le colonne in legno della pagodina hanno risentito dell'umidità e necessitano di una nutrizione del legno e di nuova verniciatura. La copertura a padiglione e i draghi finiti a foglia d'oro necessitano di una posa di protettivi che possano ravvivare il colore e preservare la preziosa finitura.

Obelisco egizio; il monumento aveva ricevuto un sostanziale intervento di restauro conservativo nel 2008. Ad oggi necessita di un nuovo intervento di mantenimento straordinario per la particolare struttura in malta rossa nella quale sono incisi i geroglifici. Sarà necessario consolidare alcuni strati di arenino e ricostruire piccole parti, effettuare una pulizia da depositi di polveri e muschi  per poi posare consolidanti e protettivi idrorepellenti.


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 20.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Il secondo atto del percoso scenografico-filosofico vede la messa in scena di un misterioso feudo medievale capeggiato dal Capitano del Castello; la quarta scena di questo secondo atto rappresenta il cimitero nel quale sono sepolti il Capitano e i suoi soldati.
La composizione è caratterizzata dal Mausoleo neogotico e da uno scorcio di antico cimitero composto dalla presenza di tre tombe emergenti dalla vegetazione e da una colonnina di marmo che sorreggeva una statua di cui non resta traccia.

Gli oggetti che compongono la scena sono 4:
- Tomba A con forma monolitica
- Tomba B caratterizzata da 4 colonne
- Tomba C costituita da una piccola edicola
- Colonna di marmo con statua

Questi manufatti non sono mai stati oggetto di intervento di restauro.
Il tempo, le intermperie, e la vegetazione li hanno progressivamente deterioriati fino al livello gravissimo in cui si trovano oggi. Forse il fatto di dover rappresentare le spoglie di un antico cimitero ha fatto tralasciare nel tempo la loro conservazione.
I tre oggetti sono stati nel tempo preda della vegetazione che si è insediata all'interno dei vani centrali non più protetti da coperture ed in ogni interstizio creando disfacimento e disconnessioni.

Le tre tombe sono realizzate in muratura, con mattoni di varie dimensioni e elementi strutturali in ardesia; questa struttura era intonacata e rifinita con una pelle di marmorino poi dipinto ad affresco.
La malta era composta da calce bianca, sabbia e cocciopesto, ancora oggi ben evidente.

Di questi manufatti non resta alcun documento fotografico storico; sono soltanto percepibili in quanto insieme scenografico, nel disegno storico tratto dalla guida di A.Gassarini e in un disegno di Clerget. 

L'obiettivo dell'intervento è duplice, recuperare i 3 oggetti architettonici che sono giunti ad un punto di collasso e recuperare la scenografia del cimitero e con essa il pathos legato al concetto della morte fisica, fondamentale nel disegno compositivo filosifico del parco romantico.

L'intervento prevede:

  • bonifica dalla vegetazione infestante e sistemazione del suolo alla base dei monumenti, posa di un telo antiradice ricoperto da ghiaia o lastre di ardesia.
  • bonifica dei manufatti da elementi vegetali con biocidi e rimozioni apparati radicali
  • rimozione delle parti edili decoese fino al vivo della muratura e il lavaggio di tutti i corpi con acqua distillata.
  • rimozione di eventuali efflorescenze saline tramite impacchi da ripetere fino ad esaurimento del fenomeno.
  • azioni di consolidamento delle malte originarie da mantenersi, e delle ardesie. 
  • per la tomba B verrà riposizionata la lastra di chiusura superiore, così come per la tomba A per proteggere la cavità interna.
  • ricostruzione delle lacune nelle murature con malte a base di grassello di calce, cocciopesto e sabbie a granulometria idonea. Ripresa delle modanature e finitura a marmorino.
  • tinteggiatura a base di latte di calce e terre naturali.
  • posa di protettivo nanomolecolare idrorepellente

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA CHIUSA


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Lavori in corso

IMPORTO 24.400,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Chiediamo il vostro aiuto per realizzare l’ eccezionale salvataggio dell’antico pavimento a mosaico ottocentesco della sala della torre all'interno del parco romatico di Villa Durazzo Pallavicini a Genova ( Parco più bello d'Italia, 2017).

Il Parco, costruito tra il 1840 e il 1846 dal marchese Ignazio Pallavicini, è un museo a cielo aperto costruito secondo un percorso scenografico teatrale con 15 scenografie, una delle quali è il Castello del Capitano che ospita la sala della Torre con il pavimento a mosaico realizzato dai fratelli Mora su disegno dell'architetto Michele Canzio.

Il Castello e tutti i suoi apparati decorativi compreso il mosaico, ha subito tra gli anni '40 del novecento e il 2010 un degrado feroce che è stato contrastato soltanto con il restauro integrale effettuato nel 2013. Nonostante questi risanamenti il pavimento a mosaico si trova oggi nelle condizioni di non poter più essere calpestato pena la sua frantumazione. Da un paio di anni abbiamo dovuto vietarel'ingresso ai visitatori e persino agli operatori che dovrebbero occuparsi della pulizia della sala.

Vista l’urgenza del recupero e per restituire l’accesso alla magnifica sala, si è deciso un intervento eccezionale: un recupero a “strappo” del mosaico che sarà poi portato presso il laboratorio di restauro specializzato a Campo Ligure dove verrà restaurato.

Parallelamente ma al di fuori da questa camapagna di raccolta fondi, il mosaico originale restaurato sarà applicato su un supporto che ne permetterà l'esposizione nel complesso Pallavicini e si procederà con la realizzazione di una copia identica da posare al posto dell’originale nella sala della torre.

In questo modo il Parco potrà riaprire l’accesso alla sala e, nello stesso tempo, garantire la visione del mosaico originale. 

Questo intervento restituirà un’opera  d’arte  ai nostri visitatori e alle future generazioni. 

Tra le immagini sotto riportate trovate quella dello stato dopo i restauri del 2013 (con le vetrate) e particolari dello stato attuale.

Con il mese di giugno 2023 si è completata la fase di distacco del pavimento a mosaico. Dopo un intervento di suddivisione in otto spicchi si è proceduto allo stacco sollevandone uno alla volta. Per ogni pezzo si posizionato sulla superficie a vista un pannello in alluminio alveolare ed uno strato di scagliola di cirva 5 cm. Nello strappo veniva asportata una parte del sottofondo in coccio pesto. Le parti venivano alleggerite della scagliola e di parte del cocciopesto per essere trasportate a mano dalla scala a chiocciola del castello. Gli otto pannelli si trovano ora nel laboratorio per il restauro. UNo dei pannelli ritornerà in una sala del piano terra del castello come memoria storico.

Il nuovo pavimento, finanziato con altro contributo, è anch'esso in fase di realizzazione in laboratorio. 


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 8.124,10 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

L'intervento si affianco al restauro dei cani di marmo dello scultore Cevasco già restaurati con altro intervento con ArtBonus. 

L'ingresso al parco avveniva dal terrazzo monumentale attraverso un ampio cancello in ferro sostenuto da due possenti pilastri conclusi con la presenza di due statue di cani ringhianti che si contrappongono nell'atto di difendere il passaggio. Questo cancello non ha solo un senso dal punto di vista della delimitazione delle aree ma un forte significato filosofico rappresentando la porta che da l'accesso al viaggio esoterico/iniziatico che viene protetto dalla presenza ostile dei due cani.

I pilasti sono costruiti con una finitura a bugnato piatto con cornicione terminale a apice costiuito dai due elementi scultorei. Sono realizzati in muratura e rifiniti con una malta a base di grassello di calce e sabbia di torrente e successivo strato di marmorino. Così anche le piattabande modanate che costituiscono appoggio per le due statue. La parte sommitale del coronamento, rivestita in origine in lastre di piombo, e su cui gravano i due basamenti delle statue, è stata sostituita nell'intervento di restauro delle sculture.

Durante l'intervento del 1991 le lacune presenti sono state ripristinate con l'apporto di malta premiscelata, ma senza la finitura a marmorino e l'insieme tinteggiato. Negli l'umidità ha aggredito la finitura e la massa muraria ed oggi le lacune sono molteplici.

I pilastri si trovano in uno stato di avanzato degrado. In particolare è fortemente danneggiato quello adiacente alla Sala Verde che è stato per decenni interessato da una umidità elevatissima che ha interessato la Sala stessa per la mancata regimazione delle acque piovane del terrazzo soprastante e dall'umidità locale dovuta alle condizioni microclimatiche dell'ambiente. Ad oggi grazie all'intervento eseguito dal Comune di Genova di impermeabilizzazione del tetto e di sistemazione dei canali, si presume che le condizioni al contorno siano nettamente migliorate. 

Il cancello in ferro, con elementi decorativi in fusione, è in buone condizioni e richiede solo una nuova coloritura.

Per i pilastri si prevede di rimuovere completamente i residui di tinteggiatura a farina di quarzo e successivamente tutte le parti incoerenti e i rappezzi realizzati nel tempo con malte inidonee. Poi le superfici saranno lavate con acqua distillata deionizzata in maniera profonda e ripetuta al fine di eliminare il maggior parte di efflorescenze saline, con successiva posa di prodotti biocidi.

Si procederà alla ricostruzione dei nuovi intonaci ricostuendo le parti di rinzaffo e raddrizzatura dove le mancanze sono più profonde e poiprocedendo al reintegro della pelle di finitura in marmorino pigmentato. 

Dopo l'asciugatura di almeno 2 mesi si provvederà alla posa di un protettivo idrorepellente a base di silosani nanomolecolari incolore.

L'intervento sarà realizzato con i residui di spesa pari a €  8.124,10 provenienti dagli interventi "Restauro dei cani in marmo dello scultore G.B. Cevasco" e "Scena della cappelletta di Maria" e con fondi propri.


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 6.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Il Parco Pallavicini si con figura come un “viaggio” dell’Uomo alla ricerca della Natura e della propria spiritualità. Questa strana avventura esoterica inizia sul monumentale terrazzo proteso su Pegli, il quale si apre sul parco tramite un austero cancello sorretto da due imponenti pilastri coronati da due statue di cani ringhianti. Questi sono stati posti lì da Michele Canzio per sorvegliare chi entra nel giardino, per scoraggiare chi vuole entrare con cattive intenzioni.

Questi animali, ritratti con attenzione verista, sono opera dello scultore genovese G.B.Cevasco, esponente del corpo docente dell’Accademia di Bella Arti, al quale si devono le altre statue del Parco.

Benché siano giunti fino a noi perfettamente intatti, oggi le due sculture sono sporche e provate da decenni di abbandono. Il progetto prevede una azione di restauro capace di riportarli all’iniziale bellezza e pulizia e di trattare le superfici in modo che siano preservati per un buon lasso di tempo dall’aggressione degli elementi e dai depositi di polveri.

DESTINAZIONE EROGAZIONI RESIDUE

€ 3070,32 Le somme residue saranno impiegate per il restauro dei pilastri del cancello d'ingresso al parco che sostengono i cani del Cevasco.


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

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FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 36.600,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Si tratta di una delle tre capanne in legno previste dal progettista Michele Canzio e realizzate a suo tempo nel parco e di cui oggi due sono state ricostruite con la stessa tecnica: capanna a due tetti del parco dei divertimenti e capanna della sorgente.

A testimonianza dello stato originario resta un disegno di scena di Michele Canzio ed una vecchia foto, probabilmente degli anni 50-60 del novecento.

Negli anni 1983-84 la capanna non esisteva più ma era possibile osservare nel terreno alcuni alloggiamenti dei pali principali della costruzione che conferma la posizione laterale al percorso che saliva al castello. La capanna offriva il suo lato principale al "fronte mare" e alla visuale sulla piana degli ulivi sottostante.

L’obiettivo dell'intervento è quello di restaurare la scena, simbolica del "villaggio", riposizionando la capanna nel suo sito originario con una dimensione in pianta di cm 250 x 450 dal quale sprogeranno tre grandini d'ingresso.

Il progetto è stato autorizzato dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Genova e la Provincia di La Spezia in data 22/12/2020 prot. n. 4020 con la seguente considerazione: "trattasi di ricostruzione della capanna Svizzera come da disegni originali del Canzio necessarie a una corretta lettura del parco Durazzo Pallavicini, organizzato secondo una struttura scenografica mutuata dall'articolazione della tragedia greca e del melodramma ottocentesco (...)"

Per la realizzazione è stato predisposto un modello in scala 1:10 per studiare la corretta formazione degli incastri tra i vari elementi con le relative chiodature.

L'intervento prevede:

  • intervento la posa di 12 pali verticali di castagno sbozzati del diametro di 14/16 cm e la sistemazione del terreno retrostante;
  • posa di tre pali per la realizzazione dell'imposta della copertura
  • realizzazione della struttura del tetto in pali di castagno progressivamente di diametro inferiore per alleggerire il peso dello struttura
  • posa di serie di travetti orizzontali per il sostegno del manto di copertura;
  • pavimentazione rialzata dal piano di campagna realizzata con un tavolato di legno da 4 cm, sostenuta altri elementi lignei;
  • a chiusura della capanna viene realizzata una ringhiera in legno come da disegno originario con tronchetti scortecciati del diametro di 6-8 cm.
  • manto di copertura con fascine di segale raccolta e lavorata manualmente per conservare le sue caratteristiche di integrità del fusto che rende impermeabile la copertura.
  • in colmo alla copertura verrà posizionato un grembiule in piombo
  • realizzazione di sedute interne

Gli interventi a completamento del restauro della scena:

  • Sistemazione del percorso di accesso e del raccordo con quello esistente
  • realizzazione di ringhiere in legno, con le stesse caratteristiche di quella della capanna, nel tratto antistante la capanna, a valle del percorso per la sicurezza dei visitatori
  • inserimento di piante della macchia mediterranea 


NOTE Intervento archiviato


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 16.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Il monumento non ha subito nel tempo significative manomissioni, ma un degrado naturale ed epidermico dovuto ad atti di piccolo vandalismo attuati nei decenni di abbandono, mentre la scena circostante ha perso parte delle alberature di Pinus pinea che le circondavano a causa degli incendi e del lungo abbandono.

A testimonianza dello stato originario restano i disegni tratti dalle guide di A. Gassarini e di A. Pollano, un disegno del Clerget e varie fotografie di fine ottocento.

Si tratta di un piccolo edificio votivo in stile neogotico caratterizzato dalla presenza di una sorta di pronao sorretto da due colonnine tortili in marmo bianco (forse elementi antichi di reimpiego) e da una cornice bilobata che contorna il vano che contiene l'immagine della madonna. Il volume generale è costruito in mattoni pieni ed è concluso con un tetto a due falde coperto da coppi.

L’obiettivo del restauro è quello di ricostruire la scena, intervenendo prima sull'edificio, interrompendo lo stati di degrado attivo intervenendo senza alterare 'la patina del tempo' che è congeniale al racconto romantico-filosofico del parco:

  • interventi di consolidimento con parziale ricostruzione delle cornici in stucco
  • ripresa delle colorazioni a scialbo
  • distacco di parte dei mattoni e riprese delle fughe con malta
  • pulizia delle superfici in marmo e ripristino delle parti danneggiate
  • verifica del manto di copertura e sostituzione/consolidamento di elementi in legno della copertura.
  • nella nicchia, sul fondo, su una lastra d’ardesia, è dipinta una immagine della Madonna del pittore Giuseppe Isola. La tipologia di pietra scelta come supporto per il dipinto, si trova in uno stato di elevato degrado anche a seguito di consistenti distacchi della pellicola pittorica; inoltre la parte alta della lastra, corrispondente alla parte del collo e della testa della figura è stata spaccata in tre pezzi che sono stati conservati. Se ne prevede il rimontaggio con le eventuali stuccature ed un intervento di consolidamento e di riadesione al supporto.
  • la nicchia sarà chiusa con un nuovo cancelletto in tutto simile a quello originario.
  • ricostruzione della lanterna presente nelle foto storiche.

Gli interventi a completamento del restauro della scena:

  • restauro di una panchina ottocentesca
  • inserimento di piante della macchia mediterranea e di 2-3 esemplari di Pinus pinea.

DESTINAZIONE EROGAZIONI RESIDUE

€ 5053,78 Le somme residue saranno impiegate per il restauro dei pilastri del cancello d'ingresso al parco che sostengono i cani del Cevasco. Il nuovo intervento è reso possibile dalle economie provenienti dall'intervento dei cani stessi. IN questo modo è possibile completare il restauro dell'ingresso del parco.


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 52.700,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

IL PARCO DEI DIVERTIMENTI

Questa scenografia costituiva in origine la seconda scena del primo atto ed aveva significati filosofici profondi, tesi a rimarcare la capacità dell’uomo dedito alla ricerca interiore di incontrare il proprio io, identificato con il fanciullo che ognuno nasconde nella propria anima, capace di godere delle bellezze della vita intesa come un magnifico gioco.

La scena originaria era composta da un piazzale ellittico sul quale erano site la Giostra con i Cavalli e i seggiolini e la Ruota Cinese. Al di sotto della giostra era realizzata una caverna sotterranea all’interno della quale si trovavano i meccanismi che generavano, grazie allo sforzo di un addetto, la sua rotazione. Ad un piano sopraelevato esisteva una Capanna, molto simile a quella della Sorgente, che dava la possibilità ai visitatori di sedersi ad osservare chi si divertiva. 

Nel 1886 la scena del parco dei divertimenti viene trasferita dalla figlia del Marchese. nella parte alta del giardino, dove si trova ancora oggi. Con i restauri del parco tra il 2012 ed il 2016 il parco viene riaperto completamente al pubblico, ed anche la scena del parco dei Divertimenti è nuovamente visitabile. Purtoppo il lungo periodo d'abbandono ha danneggiato gli elementi in ferro e della capanna "a due tetti", preesistente alla scena, rimane solo il basamento. 

Il progetto prevede il restauro delle due Giostre in ferro, la Ruota Cinese e la Giostra dei Cavalli, la ricostruzione della Capanna in legno (secondo il disegno originario del progettista), la sistemazione dell'area circostante con l'inserimento di nuove piante ed arbusti.