Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Si tratta di un dipinto, pervenuto alle Gallerie nel 1976, certamente autografo di Giulia Lama, la cui fisionomia artistica si è andata precisando a partire dagli anni settanta del secolo scorso grazie agli di studi di Rodolfo Pallucchini, Ugo Ruggeri, Adriano Mariuz. Nella produzione dell’artista, dedita frequentemente a temi di storia sacra molto apprezzati dalla committenza ecclesiastica, il dipinto si colloca negli anni trenta del Settecento, non lontano dalla Crocifissione con gli apostoli di San Vidal (1726-32). Rispecchia bene lo stile della Lama basato su un’originale declinazione del linguaggio di Piazzetta in termini di essenzialità e persino ruvidezza, fin quasi alla deformazione anatomica, con esiti espressivi molto particolari. La tela è dominata dal corpo riverso di Oloferne, impostato in diagonale, rilevato in uno spazio in ombra grazie ad un fascio di luce quasi accecante; quest’ultimo fa emergere dalla oscurità anche la figura di Giuditta, con le braccia portate in avanti in un gesto di preghiera e il volto leggermente inclinato all’indietro visto in un potente scorcio. Come di consueto nelle sue composizioni, un personaggio, quello della vecchia serviente, è ritratta “in abisso”. Caratteristica della pittrice è l’utilizzo di un chiaroscuro violento, che costruisce ed insieme evoca i personaggi sulla scena, trasfigurando il dato naturalistico in una immagine fortemente espressiva.
Informazioni sullo stato della conservazione
Il dipinto presenta vernici ingiallite ed ossidate e diffusi ritocchi alterati che conferiscono un aspetto molto impastato e confuso agli incarnati e a al bianco dei tessuti
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
L'opera sarà inserita all'interno del percorso museale a seguito del completamento dei lavori di restauro e dell'allestimento dei due saloni al pianterreno, con i seguenti orari
Lunedì 8.15 - 14
Martedì Domenica 8.15 - 19.15