Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
La Reggia di Colorno è un’affascinante sintesi di storie e di stili: ciò che oggi si presenta agli occhi del visitatore porta i segni di progetti, opere, dinastie che si sono susseguiti nel corso dei secoli e con alterne fortune. La Reggia di Colorno è nel suo aspetto attuale il risultato di interventi successivi che hanno trasformato l'antico Castello fortificato del XIII secolo in una residenza signorile e poi in una reggia sontuosa sotto le dinastie dei Farnese e dei Borbone. Comincia allora un'epoca fervida di restauri e di nuovi interventi che interessano tanto il Palazzo, quanto il Giardino: Ennemond Alexandre Petitot, nominato nel 1753 architetto delle fabbriche ducali, imprime su quasi tutte le realizzazioni di questi anni la propria traccia inconfondibile. In epoca napoleonica, Colorno viene dichiarato residenza imperiale: è tuttavia dopo la Restaurazione, con la duchessa Maria Luigia d'Asburgo-Lorena, che la Reggia conosce nuovo prestigio. In particolare il Giardino ducale assume, durante gli anni del ducato di Maria Luigia (1816-1847) l'aspetto "romantico" di un luogo regolato non più secondo schemi geometrici, bensì liberamente ispirato ai dettami della natura. Dopo l'Unità d'Italia comincia un lungo periodo di decadenza. Assegnato alla Casa Reale, che per la seconda volta lo spoglia dei suoi arredi destinandoli alle diverse residenze di Casa Savoia, l’edificio con l’annesso giardino viene poi ceduto al Demanio e infine acquistato nel 1870 dalla Provincia di Parma, che lo adibirà a sede dell'ospedale psichiatrico provinciale.
Informazioni sullo stato della conservazione
A partire dagli anni 70 è iniziato, dapprima lentamente, poi con sempre maggior vigore, un graduale e significativo processo di restauro promosso dalla Provincia con il sostegno del Ministero per i Beni Culturali, della Regione, di diversi sponsor privati. A Parire dal 1990 la Reggia ha ospitato importanti mostre di arte antica e contemporanea, organizzate in collaborazione con i più prestigiosi musei italiani e stranieri, tra cui: - nel 1995 I Farnese. Arte e collezionismo, - nel 1997 Da Barocci a Modigliani. I capolavori del Musée des Beaux Arts di Nancy, - nel 1998 Arazzi dei Farnese e dei Borbone, - nel 2001 Giovanni Lanfranco. Un pittore barocco tra Parma, Roma e Napoli. La storia più recente del Palazzo, quella degli ultimi 40 anni, è quella meglio documentata nei documenti d'archivio della Provincia, che successivamente alla legge Basaglia (n. 180 del 13 maggio 1978) si riappropriò dello stesso, dopo che per oltre cento anni accolse i malati psichiatrici della Provincia. Trascorso il tempo necessario per il trasferimento dei malati e per lo sgombero dei locali, furono iniziati i lavori di ristrutturazione del Palazzo. Uno dei primi interventi riguardò il restauro della facciata lato Giardino, a cura e spese della Soprintendenza, nei primi anni '80. Seguì il rifacimento dei tetti in coppi del Palazzo e il consolidamento della struttura sul lato torrente;dal 1987 al 1995 gli interventi di restauro riguardarono in parte le strutture e in parte le finiture di interni, con relativi impianti elettrici, di riscaldamento e climatizzazione. Nel 1998 venne recuperato il loggiato tra il secondo ed il terzo cortile, prima murato: tali due interventi hanno consentito il ripristino della preesistente visuale da Piazza Garibaldi a Via Roma (effetto cannocchiale). L'Amministrazione Provinciale fece in seguito la scelta di investire sul territorio e, in particolare, sul Palazzo collocandovi ALMA La Scuola Internazionale di Cucina Italiana.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Modalità di visita alla Reggia-anno 2015
È vietato: L’uso di macchine fotografiche e/o videocamere; introdurre animali, cibi e bevande; I gruppi di studenti devono lasciare cartelle, zaini e borse nel guardaroba o alla reception. Per informazioni e prenotazioni: Reggia di Colorno tel. 0521 312545