Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Il Castello di Miramare e il suo Parco sorgono per volontà dell’arciduca Massimiliano d’Asburgo che decide, attorno al 1855, di farsi costruire alla periferia di Trieste una residenza consona al proprio rango, affacciata sul mare e cinta da un esteso giardino.
Affascinato dall’impervia bellezza del promontorio di Grignano, uno sperone carsico a dirupo sul mare, quasi privo di vegetazione, Massimiliano ne acquista vari lotti di terreno verso la fine del 1855. La posa della prima pietra del Castello avviene il 1° marzo 1856. Alla Vigilia del Natale del 1860 Massimiliano e la consorte, Carlotta del Belgio, prendono alloggio al pianoterra dell’edificio, che a quella data presenta gli esterni del tutto completati, mentre gli interni lo sono solo parzialmente, in quanto il primo piano è ancora in fase di allestimento.
Il palazzo, progettato dall’ingegnere austriaco Carl Junker, si presenta in stile eclettico come professato dalla moda architettonica dell’epoca: modelli tratti dai periodi gotico, medievale e rinascimentale, si combinano in una sorprendente fusione, trovando diversi riscontri nelle dimore che all’epoca i nobili si facevano costruire in paesaggi alpestri sulle rive di laghi e fiumi.
Nel Castello di Miramare Massimiliano attua una sintesi perfetta tra natura e arte, profumi mediterranei e austere forme europee, ricreando uno scenario assolutamente unico grazie alla presenza del mare, che detta il colore azzurro delle tappezzerie del pianoterra del Castello, e ispira nomi e arredi di diversi ambienti.
Informazioni sullo stato della conservazione
Al termine del primo conflitto mondiale tutto il comprensorio di Miramare passa sotto l’amministrazione italiana e tra il 1925 e il 1926 l'Austria restituisce, in base a precisi accordi con l'Italia, gli arredi completi affinché il Castello sia trasformato in un museo.
Dopo i necessari restauri condotti dalla regia Soprintendenza, il 24 marzo 1929 si svolge l’inaugurazione del museo, che verrà successivamente chiuso quando il duca Amedeo di Savoia Aosta pone la sua residenza nel Castello, abitandovi dal 1931 fino al 1937.
Nel 1943, durante l’occupazione tedesca di Trieste, viena aperta nel Castello una scuola per ufficiali nazisti, mentre l’arredo viene rimosso e custodito in vari edifici cittadini.
Nel 1945 si insediano nel Castello le truppe neozelandesi, a cui succedono quelle inglesi; da ultimi gli Americani, che vi rimangono dal 1951 fino al 1954, anno in cui Trieste viene restituita all’Italia in base al Memorandum d’intesa siglato a Londra il 5 ottobre.
Castello, Castelletto e Parco, riconfermati proprietà demaniale, sono dunque sottoposti a lavori di restauro a cura della locale Soprintendenza. Sulla base di documentazioni grafiche e di foto d’epoca si ricostruiscono le decorazioni a legno nelle stanze e si ricollocano mobili, suppellettili, quadri e tappezzerie.
Nel marzo 1955 il Parco viene riaperto al pubblico e, il 2 giugno dello stesso anno, s’inaugura il museo oggi denominato ufficialmente “Museo Storico del Castello di Miramare”, affidato alla “Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Friuli Venezia Giulia”.
Dal 1 settembre 2016 il Museo storico e il Parco del Castello di Miramare è stato dichiarato museo autonomo
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
ORARIO DI APERTURA DEL CASTELLO:
Ore 9.00 - 19.00
tutti i giorni dell’anno (chiusura biglietteria ore 18.30)
Chiusura 25 dicembre e 1°gennaio
Da settembre a maggio, nei periodi di chiusura prima delle ore 19.00 l'accesso al Castello è possibile solo attraverso l'ingresso principale (lato mare - "Viale Miramare")
ore 8.00 – 18.00 aprile, maggio e settembre
ore 8.00 – 17.00 marzo e ottobre
ore 8.00 – 15.00 novembre e dicembre
ore 8.00 – 16.00 gennaio e febbraio
ore 8.00 – 19.00 giugno, luglio e agosto
Chiusura 25 dicembre e 1°gennaio
All'interno del parcheggio sito presso l'ingresso principale (lato mare - "Viale Miramare") due stalli di sosta sono riservati a veicoli che esibiscano il "contrassegno disabili".
Richiedendo al personale del Museo, le autovetture che trasportano persone disabili possono percorrere i circa 300 metri del "Viale dei Lecci", altrimenti accessibile soltanto a piedi, in modo da arrivare direttamente davanti all'entrata del Castello.