Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Dopo l'arrivo del primi coloni, nel 1734, a Ponza, i Borboni pensarono di dare un nuovo assetto urbanistico con la costruzione del porto sui resti di quello romano.
I lavori iniziarono nel maggio 1768 e vennero impiegati come manovalanza i forzati che vennero alloggiati nella grande Cisterna di via Parata chiamata, anticamente, Grotta di Pilato.
Oltre ad essere una Cisterna è stata anche alloggio dei forzati che erano impegnati a costruire il porto e relativo Foro Borbonico.
Infatti viene chiamata anche Cisterna del Bagno.
Durante la seconda guerra mondiale è stata anche un rifugio antiaereo per gli abitanti della zona.
Winspeare, nel suo progetto dell'area portuale, definisce la Cisterna di Via Parata quartiere per i forzati con i suoi lucernaj.
Per alloggiare i forzati vennero ripristinate le antiche prese di luce ed aria.
Informazioni sullo stato della conservazione
IL bene ad oggi è in uno stato di conservazione pessimo, essendo negli anni antecedenti , stata usata come ricovero di materiale e residui refrattari, il valore culturale ed archeologico dell'opera necessita, quanto prima di un ripristino per accrescere il valore di una colletività SOCIALE E TURISTICA.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Ad oggi il bene risulta non Fruibile