Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Il Museo è ospitato nel "Palazzo del Michelerio", in origine un monastero risalente alla metà del secolo XVI. L'attuale allestimento è temporaneo, nel salone che si affaccia sul chiostro e che è destinato a diventare magazzino e laboratorio scientifico. Oggi il Museo comprende due sezioni. La prima è nel piano soppalcato del locale e presenta la paleontologia generale e territoriale: vi si descrivono i più importanti eventi geo-paleontologici degli ultimi 25 milioni di anni, compresi tra il Miocene ed il Pliocene, con una carrellata sui principali organismi, soprattutto molluschi, che caratterizzavano gli ambienti passati. La seconda espone i resti scheletrici fossili di cetacei, sia misticeti (balene) che odontoceti (delfini), risalenti all'epoca pliocenica (tra 5,3 e 1,8 milioni di anni fa) quando tutta la Pianura Padana era occupata dal mare. Il Museo possiede una collezione paleontologica molto ricca, composta, oltre che dai reperti esposti, da oltre 14.000 campioni di proprietà statale e di provenienza astigiana. Questi sono visibili all'interno delle cassettiere museali di raccolta su richiesta specifica. Di assoluto rilievo, come ricordato, è la collezione completa dei cetacei fossili dell'astigiano ritrovati negli ultimi 60 anni in Piemonte, una delle più importanti d'Italia. Si possono citare: la Balenottera di Valmontasca (Vigliano d'Asti) (Balaenoptera acutorostrata cuvierii), la Balena di S. Marzanotto d'Asti (la Balena di Chiusano d'Asti, la Balena di Portacomaro, il Delfino di Settime (AT) (Septidelphis morii).
Informazioni sullo stato della conservazione
La fondazione del Palazzo del Michelerio risale al 1524, per volontà della nobile famiglia astigiana dei Guttuari, su progetto di Vincenzo Seregno, ingegnere della Fabbrica del Duomo di Milano. Negli anni successivi, nobili devoti del monastero arricchirono l'edificio. In particolare il canonico della cattedrale Alfonso Asinari, nel 1612, per disposizione testamentaria, commissionò le pitture della cappella della chiesa dedicata alla Natività di Nostro Signore. Nella seconda metà del settecento l'edificio fu ulteriormente ampliato ad opera dell'architetto Giovanni Maria Molino, ma senza alterare le forme cinquecentesche del cortile e del loggiato. Quest'ultimo, a due ordini di arcate compartite da pilastri, è considerato, insieme al chiostro dei canonici Lateranensi di Santa Maria Nuova, il capolavoro dell'architettura del Cinquecento ad Asti. Nel 1802, in seguito alla soppressione dei monasteri imposta dalle autorità francesi occupanti, il complesso passò al Demanio Nazionale. Acquistato dal canonico Cerruti grazie alla beneficenza di Clara Michelerio, dal 1862 diventò sede dell'Opera Pia Michelerio. Tale istituto aveva lo scopo di accogliere ed ospitare gli orfani di Asti e del suo circondario, allevarli cristianamente ed insegnare loro un mestiere. L'Opera Pia Michelerio cessò l'attività nel 1971.
Questo spiega perchè, per gli Astigiani, l'edificio ha anche una forte attrattiva affettiva ed emotiva. e' un "luogo del cuore", intensamente segnato dal ricordo delle sue vicende e dei suoi ospiti.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Il Museo dei Fossili è aperto dal lunedì al giovedì con orario 10,00-13,00 e 14,00-16,00, venerdì giorno di chiusura, sabato e domenica aperto con orario 10,00-13,00 e 16,00-19,00 (ora legale) oppure 15,00-18,00 (ora solare)