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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

La tela fu acquistata dalla Pinacoteca Tosio Martinengo nel 1997 presso gli eredi Salvadego; essa fa parte di quelle registrate nel 1931 da Giuseppe Delogu nel castello di Padernello e note quindi da allora come ciclo di Padernello. Probabilmente, essa fu eseguita, insieme ad altre, da Ceruti per la famiglia bresciana degli Avogadro e passò ai Salvadego in seguito all'asta della collezione nel 1882. La letteratura la assegna senza incertezza a Ceruti e Mina Gregori la colloca cronologicamente in una fase mediana del ciclo, tra il 1725 e il 1730.

La scena è inquadrata con una visione leggermente dall'alto ed è ambientata in una stanza scura; due calzolai sono chini su un tavolo da lavoro ingombro di svariati arnesi del mestiere, pezzi di legno e di cuoio. Un terzo personaggio, sulla sinistra, potrebbe rappresentare un cliente poveramente vestito, intento a togliersi la scarpa da far riparare. Giovanni Testori ha sottolineato la continuità nelle scelte naturalistiche tipiche della pittura bresciana, confrontando il dettaglio della gamba sinistra del cliente con quella del San Giuseppe dipinto da Savoldo nella Natività della chiesa di San Giobbe a Venezia. La descrizione minuziosa degli attrezzi da lavoro dimostra la conoscenza diretta da parte dell'artista degli ambienti di lavoro e delle botteghe più umili; egli aveva probabilmente osservato, negli istituti di beneficienza e di assistenza, i maestri che insegnavano ai giovani il mestiere di calzolaio, così come quello di tessitore o di cucitrice. Dal punto di vista iconografico, Ceruti potrebbe essere stato ispirato da Giacomo Francesco Cipper, il Todeschini, in particolare dal dipinto Ciabattino e donna che cuce. Tuttavia, egli si discosta dal realismo, spesso stereotipato, del pittore austriaco per la forte carica di partecipazione emotiva e umana, indugiando sulle mani e sulle espressioni dei lavoranti.

Informazioni sullo stato della conservazione

Il dipinto in oggetto versa in uno stato di conservazione discreto. Presenta delle cadute di colore e preparazione, di dimensioni ridotte e vecchi ritocchi ormai alterati. I colori risultano ingialliti e opacizzati a causa dell’ossidazione delle vernici e della presenza di polveri depositate. Il telaio e la fodera risultano in buono stato e ancora idonei a sostenere in modo efficiente la tela. La cornice presenta un deposito di polveri, lacune nella doratura e nella superficie dipinta.
 

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

Il dipinto entrerà a far parte del percorso espositivo permanente della Pinacoteca Tosio Martinengo. Gli orari di apertura al pubblico saranno gli stessi degli altri musei civici di Brescia.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA CHIUSA


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 4.880,00 €

 slide
DESCRIZIONE INTERVENTO

OPERAZIONI DI RESTAURO DA ESEGUIRE 

  • Smontaggio del dipinto dalla cornice;
  • Delicata aspirazione delle polveri presenti sul retro del dipinto;
  • Primo fissaggio preventivo della superficie pittorica;
  • Esecuzione di campionature di rimozione delle vernici dalla superficie dipinta;
  • Rimozione totale delle vecchie vernici ossidate, delle ridipinture e dei vecchi ritocchi;
  • Previo controllo del colore, ulteriore micro-fissaggio capillare della superficie pittorica;
  • Rimozione a secco dei vecchi stucchi, debordanti e alterati, dalla superficie dipinta;
  • Prima stuccatura con stucco strutturale delle lacune per la reintegrazione della mancanza di preparazione nelle lacune profonde;
  • Stuccatura a pennello delle lacune usando un mastice composto da gesso di Bologna e colla animale;
  • Rasatura e livellatura a secco degli stucchi precedentemente messi a pennello;
  • Prima verniciatura con mastice trasparente sopraffino;
  • Trattamento speciale e accurato delle lacune stuccate mediante stesura di tempera ricostruttiva necessaria per riprodurre i piccoli rilievi della superficie pittorica;
  • Seconda verniciatura con mastice trasparente sopraffino;
  • Reintegrazione pittorica delle lacune utilizzando colori per restauro a vernice, reversibili e a ossidazione immediata;
  • Controllo finale delle vernici ed eventuali alterazioni cromatiche;
  • Intervento conservativo della cornice: rimozione delle polveri, stuccatura delle lacune, integrazione cromatica e della doratura, stesura finale di cera protettiva.


NOTE Intervento archiviato