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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

Fara in Sabina era il I° Mandamento del Circondario di Rieti della Provincia di Perugia.

Il Monumento ai Caduti di Fara in Sabina è un’opera monumentale all’aperto al centro del Parco della Rimembranza, sito su un terreno denominato dagli abitanti Monte Sappella, a ridosso della pineta e della passeggiata pubblica di Fara in Sabina.

E’ composto da una colonna ricoperta da quattro lastre di marmo travertino ove sono incisi gli stemmi antichi e i nomi dei soldati di sette Comuni limitrofi (Casaprota, Castelnuovo di Farfa, Frasso Sabino, Mompeo, Poggio Nativo, Salisano, Toffia - Monte Santa Maria) caduti per la Patria.  Sulla sommità della colonna erano posizionate due lastre di vetro riproducenti la “fiamma che arde”.

Frontalmente il Monumento è dotato di un gruppo scultoreo in bronzo che riproduce due aquile poste su un basamento in pietra di colore bianco, rialzato su tre gradini del medesimo litotipo.     La scultura è completata dalla lastra che porta inciso lo stemma di Fara in Sabina e i nomi dei suoi Caduti della Prima Guerra Mondiale.

L’opera fu commissionata ufficialmente nell’anno 1926, il giorno 24 del mese di Febbraio, da delibera del Municipio di Fara Sabina (prot. N° 494/1926) dal conte Giuseppe Contestabile della Staffa, regio Commissario del Comune di Fara in Sabina il quale, volendo esaudire il desiderio della popolazione locale ed ancor più aderire all’indirizzo del Governo Nazionale  di rendere sempre viva la memoria dei Caduti per la Patria durante la Prima Guerra Mondiale, emana una Delibera Comunale per la costruzione del Parco della Rimembranza a Fara in Sabina capoluogo.

Come citato nel documento storico originale la località prescelta è così indicata: “…e siccome il Comune possiede una considerevole quantità di terreno a monte della pubblica passeggiata e precisamente i cosiddetti orti, delibera di costruirlo in detta località luogo sorridente e severo , circondando il Parco stesso di aiole e di  fiori a maggior decoro di esso e di stanziare nel bilancio 1926 la relativa spesa che può prevedersi nella somma di £ 7000.”    Il documento fu letto, confermato e sottoscritto dal Segretario interino A. Renzi.

Informazioni sullo stato della conservazione

Il gruppo bronzeo, a livello formale, presenta i tipici degradi dei manufatti in lega di rame esposti agli agenti atmosferici, come la corrosione preferenziale al dilavamento. 

Le superfici marmoree risultano ricoperte da diffusi depositi di materiale incoerente, mentre nei sottosquadri si notano incrostazioni di sostanze carboniose miste a particellato atmosferico.  Sulla sommità della colonna sono presenti solo i supporti delle due lastre di vetro che riproducevano la “fiamma che arde”.

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

SEMPRE ACCESSIBILE

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 8.500,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Il progetto di restauro è mirato alla stabilizzazione della situazione conservativa dei materiali del Monumento e delle sue patine.  L’intervento di restauro consta di varie fasi operative, mirate a valorizzare la fruibilità dell’opera e prevede: l’asportazione dei depositi incoerenti e sali solubili tramite un lavaggio con spugne ed acqua demineralizzata addizionata di tensioattivo superficiale non ionico; rimozione con getto a vapore di residui di protettivi superficiali utilizzati in precedenti restauri; sgrassaggio della superficie con solvente per l’eliminazione di depositi grassi; pulitura meccanica tramite bisturi e microspazzole  ruotanti; lavaggio di tutta la superficie per la completa rimozione dei sali solubili residui; stesura del sistema protettivo finale.

Rifacimento e posizionamento sulla sommità della colonna delle due lastre di vetro riproducenti la “fiamma che arde”