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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

L'intervento di restauro si divide in due fasi: il resaturo degli affreschi denominati "Il ciclo della passione di Cristo" ed il restauro del fregio perimetrale con motivo a festoni.

Gli affreschi de "Il ciclo della passinioe di Cristo"  si trovano sulla parete frontale, che divide la parte aperta al pubblico da quella (che era) riservata ai monaci, della Chiesa di san Bernardino, edificata tra il edificata tra il 1472 e il 1489 in memoria del passaggio di San Bernardino da Siena a Caravaggio.

Gli affreschi sono opera di Fermo Stella, uno tra i più noti pittori caravaggini del ‘500, datati 1531 e raffigurano “Il Ciclo della Passione di Cristo”: al centro vi è una grande Crocefissione, mentre ai lati si trovano quattro riquadri, con a destra le immagini dell’Ultima cena e di Gesù davanti a Pilato, a sinistra la Cattura di Gesù e la Resurrezione. Completano ai lati, sulle pareti adiacenti della navata, otto sibille (quattro riquadri per lato); nella parte inferiore tra le arcate vi sono la raffigurazione di otto tondi con profeti; sul fronte dei pilastri vi sono due riquadri con Gesù e Maria.

Il visitatore quando entra dal portone principale della chiesa viene colpito dal Ciclo della Passione di Cristo: gli affreschi occupano l’intera parete, alta più di sette metri e larga oltre nove e lasciano il visitatore senza fiato.

L’opera è la più importante testimonianza presente a Caravaggio di Fermo Stella, attivo tra il 1510 e il 1562 soprattutto in Valtellina e nell’alto Piemonte.

La seconda fase dell'intervento prevede il restauro del fregio perimetrale con motivo a festoni, che si estende su tre pareti della chiesa e non è presente sulla parete dove si trova l'affresco del Fermo Stella, per una lunghezza complessiva di oltre 41 metri, per circa un metro in altezza ed è situato nei pressi del cassettonato, quindi nella sommità delle pareti laterali e della cobntrofacciata.  La datazione dell'opera viene collocata verso fine del 1600, in epoca posteriore alla realizzazione sia degli affreschi del Fermo Stella che del cassettonato ligneo  e l'autore risulta ignoto.

Informazioni sullo stato della conservazione

I dipinti si trovano in uno stato di conservazione non ottimale e si manifesta l’esigenza di effettuare un restauro il cui obiettivo è migliorare la leggibilità dell’opera e la fruibilità per il pubblico, ripristinandone un aspetto unitario che si possa conservare nel tempo, pur nel rispetto delle trasformazioni e degli interventi subiti.

Sulla superficie degli affreschi si riscontrano diffusi depositi di pulviscolo atmosferico provocati dalla combustione dei ceri votivi e dal riscaldamento ad aria forzata di cui è dotata la Chiesa, i quali compromettono in parte la lettura dell’opera, provocandone una variazione di luminosità, saturazione e tonalità dei colori originali.

Nella parte superiore è presente anche una zona con evidenti macchie (solfatazioni) dovute ad infiltrazioni d’acqua dal tetto della chiesa che hanno causato il deterioramento della pellicola pittorica, provocandone cadute, sollevamenti ed abrasioni.

Sono poi presenti, seppure in quantità limitate, distacchi di intonaco ed evidenti fessure (già in parte protette con carta giapponese). Si rilevano inoltre fratture e diffuse screpolature dell’intonaco.

Recentemente, per ovviare ai fenomeni di infiltrazione di acque piovane, si è rifatta completamente la copertura della chiesa, mettendo in sicurezza le superfici e le opere sottostanti.

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

Gli affreschi si trovano all’interno della Chiesa di San Bernardino a Caravaggio (BG), posta lungo il Viale Papa Giovanni XXIII.

La Chiesa, di proprietà comunale, può essere visitata esclusivamente con visita guidata su prenotazione. Nella chiesa sono ancora attive le funzioni religiose, durante le quali è consentito il libero accesso.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA CHIUSA


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 107.000,00 €

 slide
DESCRIZIONE INTERVENTO

A. Pulitura della superficie pittorica mediante asportazione a secco dei depositi superficiali incoerenti di particellato, con delicata spolveratura a pennello e aspirazione del materiale. B. Fissaggio dei frammenti di pellicola pittorica sollevati, mediante applicazione di resina acrilica in emulsione a bassa percentuale, infiltrata ad iniezione o applicata localmente a pennello, con interposizione di carta giapponese. C. Consolidamento in profondità dei distacchi d’intonaco, tramite iniezioni di maltina premiscelata a basso peso specifico, con elevata penetrabilità e stabilità alla sedimentazione. Al fine di agevolare la veicolazione del consolidante si effettuerà una preliminare iniezione di una soluzione di acqua demineralizzata ed alcool denaturato in soluzione del 50% D. Consolidamento delle lesioni più profonde degli intonaci e dei muri di supporto, mediante ricucitura con barrette in vetroresina e successive iniezioni di miscela consolidante a debole azione idraulica. E. Rimozione delle velinature presenti ed esecuzione di interventi mirati di fissaggio della pellicola pittorica con resina acrilica a bassa concentrazione applicata a pennello. F. Assorbimento dei depositi e delle concrezioni saline con impacchi a base di polpa di cellulosa addizionata a seppiolite in soluzione di acqua demineralizzata, con interposizione di carta giapponese. G. Pulitura della superficie affrescata, previo saggi realizzati in più punti per valutare la qualità cromatica e lo stato di conservazione, con solventi di diversa forza pulente, applicabili a pennello o ad impacco con supportante di carta giapponese. Rimozione meccanica, a lama di bisturi, delle eventuali concrezioni ed applicazione di solventi nelle eventuali stesure filmogene. H. Stuccatura a livello delle lacune, con malta a base di calce aerea, sabbia di fiume e aggregati minerali (polveri di marmo). I. Integrazione pittorica ad acquarello delle piccole mancanze e delle stuccature.


NOTE Intervento archiviato