Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
La storia del castello Falletti si ritiene avere inizio nel X secolo,quando Berengario I consentì al feudatario locale l'erezione di una difesa efficace contro le frequentissime scorrerie degli Ungari e dei Saraceni.La 1°testimonianza scritta risale al '200 in un atto di cessione di proprietà da parte dei signori di Marcenasco in favore del comune di Alba che,pochi anni dopo,lo cedette ai Falletti che lo ristrutturarono e ne fecero dimora stabile di un ramo del casato.Nel 1544,invece,fu fatto saccheggiare dal governatore francese della vicina Cherasco nel corso delle lunghe guerre dell'epoca.Giacomo e Manfredo ripararono i consistenti guasti,apportando ulteriori modifiche migliorative.Il nuovo, frutto dei rimaneggiamenti cinquecenteschi,rimase sostanzialmente immutato fino al 1864,anno della morte di Juliette Colbert,ultima marchesa Falletti.Nel frattempo il castello era già diventato residenza di campagna.Tra i suoi illustri ospiti durante l'ultima epoca dei Falletti spicca senza dubbio Silvio Pellico,presentato alla marchesa da Cesare Balbo dopo la decennale prigionia dello Spielberg,divenuto poi negli anni intimo amico,fidato consigliere nonché amministratore della biblioteca Falletti.Alla morte della Colbert,il castello Falletti passò all'Opera Pia Barolo che,con pesanti lavori di ristrutturazione che ne alterarono profondamente la struttura,lo trasformò nel Collegio Barolo.Ruolo del Collegio, attivo fino al 1958.Nel 1958 il castello esaurì definitivamente questo ruolo e per circa un decennio versò nell’abbandono,finché,nel 1970,fu esplicitata dall’Amministrazione Comunale il proposito di acquisto dell’edificio.Il 30 dicembre 1970 il castello passò dall’Opera Pia di Barolo in proprietà al Comune di Barolo con atto a rogito dell’emerito barolese,notaio dott. Enrico Porro,presidente dell’Unione Ex- Allievi del Collegio Barolo.Prende forma nel 2003-04 il proposito di realizzare negli spazi del castello un Museo del Vino.Il WIMU è stato aperto nel 2010.
Informazioni sullo stato della conservazione
Le merlature sono interessate da diverse tipologie di degrado, il più critico ed evidente è quello che interessa la tessitura muraria, la quale è soggetta in vari porzioni a decoesione della malta tra i laterizi dando vita a dissesti anche gravi. Le copertine in pietra delle merlature di due delle torri soffrono di importanti distacchi dal supporto murario creando situazioni di caduta materiale. Allo stesso modo le copertine in malta della terza torre sono gravemente compromesse permettendo alle acque meteoriche di infiltrarsi generando due tipi di degrado grave: il dilavamento e l'infiltrazione d'acqua contribuiscono all'erosione della malta tra i giunti aumentandone la disgregazione, gli stessi fenomeni meteorici contribuiscono all'imbibimento generale della merlatura con conseguente appesantimento della struttura generando un quadro fessurativo diffuso e notevole. Inoltre su tutte le merlatura si rileva una grande quantità di agenti vegetali infestanti che velocizzano il degrado delle superfici rendendole più sensibili alle varie tipologie di ammaloramento e in particolar modo a quelle legate all’eccesso di umidità. Per quanto riguarda gli intonaci, essi subiscono i danni maggiori proprio in corrispondenza dei merli, che “convogliano” le acque meteoriche nella muratura attraverso le copertine prive di coesione, saturandola. Sulle facciate, per larga parte l'azione di dilavamento delle acque meteoriche ha contribuito all'erosione localizzata degli intonaci e al loro rigonfiamento; sul “camminamento di ronda” il fenomeno del dilavamento è più evidente per la formazione di vari strati di croste, patine biologiche e distacchi, anche importanti, dell'intonaco di finitura. Alcune infiltrazioni di notevole entità sono causate dal manto di copertura ormai sconnesso, in molte zone pericolante, per i coppi in fase di scivolamento avanzato. Il problema del convogliamento delle acque da gronde e discese è già stato affrontato in un lotto precedente
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Il Castello ospita il Museo del Vino che rispetta i seguenti orari:
11/12 - 18/19 - 25/26 febbraio dalle 10.30 alle 18.00, ultimo ingresso alle 17.00
4/5 - 11/12 marzo dalle 10.30 alle 18.00, ultimo ingresso alle 17.00
A partire da sabato 18 marzo il Wimu sarà aperto tutti i giorni dalle 10.30 alle 19.00, con ultimo ingresso alle 18.00.