Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Il dipinto, pervenuto alle Gallerie con il lascito Contarini nel 1838, è sempre stato attributo a Nicolas Régnier e ritenuto databile agli anni tardi, verso il 1650-1660. Riprende, con qualche variante, una composizione già trattata dal pittore in un dipinto precedente conservato all’Herzog Anton Ulrich-Museum di Braunschweig.
L’eroina biblica è colta nell’attimo successivo al crimine commesso; entra in scena quasi di getto, ancora trafelata, molto fiera della azione compiuta, fissando fermamente lo spettacolare, ma non senza un tocco di seducente sensualità. Molto riuscito è il contrasto tra la figura in piena luce, di cui si pone in evidenza il generoso seno, dall’incarnato latteo lasciato visibile dall’ampio décolleté, e la giovane serva collocata in ombra.
Come di consueto l’artista indulge compiaciuto nella descrizione dei riflessi di luce sulle vesti di seta, sull’effetto luccicante dei capelli e dei gioielli che indossa l’eroina.
Informazioni sullo stato della conservazione
Il supporto del dipinto risulta notevolmente allentato con accentuate deformazioni superficiali nonostante la presenza di una tela di rifodero che lo ha anche sensibilmente irrigidito.
Presenta nella tela originale un taglio risarcito all’altezza della testa di Oloferne ed una toppa sul retro. Ritocchi alterati specie sull’incarnato di Giuditta e sul volto di Oloferne; vernice particolarmente disomogenea ed ossidata
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
L'opera sarà inserita all'interno del percorso museale a seguito del completamento dei lavori di restauro e dell'allestimento dei due saloni al pianterreno, con i seguenti orari
Lunedì 8.15 - 14
Martedì Domenica 8.15 - 19.15